Il Wall Street Journal non può non parlare di Ratko Mladic, signore della guerra serbo, catturato ieri. Per lui arriva l’incriminazione per genocidio e fra pochi giorni sarà giudicato dal tribunale dell’Aja. http://goo.gl/81ILt
Il WSJ continua a monitorare cosa succede in Europa. Il presidente della Banca centrale europea, Jean-Claude Trichet avverte che un rialzo dei tassi non sembra imminente. http://goo.gl/8fXOb
Intanto, dal WSJ apprendiamo che è partito il road show di Christine Lagarde per conquistare lo scranno più alto al Fondo monetario internazionale. E punta a conquistare i Bric. http://goo.gl/NS422
—
Il Financial Times avverte sui pericoli che i nuovi requisiti patrimoniali che introdurrà Basilea 3 potranno avere un significativo impatto negativo sulle banche europee, specie perché potrebbero essere più deboli del previsto. Nuovi rischi all’orizzonte? http://goo.gl/4EPrZ
Sul FT troviamo l’analisi di Adam Posen, secondo il quale non è tempo per alzare i tassi d’interesse. Sono troppi gli squilibri ancora presenti nei mercati internazionali. http://goo.gl/STtRV
Tutti parlano di Primavera araba, ma il FT ricorda che c’è anche chi è spaventato da questa: crescono infatti le tensioni fra Israele e Palestina http://goo.gl/WxqEG
—
L’insider trading sembra essere di moda negli Usa. Dal DealBook del New York Times scopriamo che Donald Johnson, un ex top manager del Nasdaq, la borsa tecnologica di Wall Street, avrebbe usato informazioni riservate per trarne vantaggio nelle negoziazioni di titoli. http://goo.gl/1WWlg
Sul Los Angeles Times arriva un’altra storia interessante. La celebre Crystal Cathedral di Orange County sarà venduta, sono troppi i debiti. Ma tutti sono contenti così. http://goo.gl/bf7jf
Il New York Post fa le pulci a Dominique Strauss-Kahn, facendo un ampio reportage del suo nuovo appartamento di Tribeca, una delle zone più cool della Grande mela. http://goo.gl/27Rzr
—
A proposito di reportage, ecco quello di Le Monde su Mladic. Completo, puntuale, corredato di foto e racconti: un esempio di giornalismo di qualità. http://goo.gl/C6Msg
Su Les Echos si continua a parlare del vertice del G8 a Deauville. Sul piatto, oltre alla Primavera araba, c’è anche la crisi dell’eurozona. E le voci su un’imminente uscita di Atene dall’euro non giovano. http://goo.gl/i3oJR
—
Dal City A.M. apprendiamo che il cancelliere dello Scacchiere George Osborne ha inviato i dati sull’inflazione (riservati) a circa 400 destinatari prima del loro rilascio ufficiale. È già successo due volte quest’anno, provocando le critiche di Sir Michael Scholar, numero uno del servizio statistico nazionale. http://goo.gl/Dcs37
Sul Guardian non si dimentica la crisi dello yemen. Ecco i servizi del quotidiano britannico, fra tumulti di piazza e repressioni del governo yemenita. http://goo.gl/1R7fu
—
Grazie allo spagnolo El Pais scopriamo che le spaccature interne non sono una prerogativa del Partito democratico. Anche nella penisola iberica il Psoe di José Zapatero deve fare i conti con rotture, tradimenti e bugie. http://goo.gl/wbFGk
—
Dalla tedesca Frankfurter Allgemeine Zeitung, ecco il nuovo capitolo della tragedia greca. Il prestito ad Atene potrebbe essere in pericolo, se questa non mette a punto un serio programma di consolidamento fiscale. http://goo.gl/8HzEI
—
Dall’Australian Financial Review una notizia poco piacevole per tutti quelli che sono stati colpiti dalle alluvioni che hanno flagellato l’isola. Suncorp, il maggiore assicuratore del Queensland, rifiuta di coprire automaticamente tutti i danni. http://goo.gl/vuhu6
Per tutte le altre notizie della nostra rassegna mattutina, potete collegarvi via Twitter al nostro account @Linkiesta. Ogni mattina, dalle 8, ci saranno le principali notizie dal mondo.