Il Pdl a Milano? Per Fischer è “una buffonata totale”

Il Pdl a Milano? Per Fischer è “una buffonata totale”

BERLINO – Joschka Fischer, ex ministro degli Esteri tedesco e politico europeo di spicco ha definito questa sera una «buffonata totale» la campagna del Pdl nella città di Milano, in occasione della presentazione dello studio Living together. Combining Diversity and Freedom in 21-st Century Europe, nell’Allianz Forum di Berlino.

Fischer, ex politico dei verdi, vice-cancelliere nel governo rosso-verde di Gerhard Schröder dal 1998 al 2005, è stato incaricato dal Consiglio Europeo di coordinare un gruppo di “personalità illustri” con il fine di preparare uno studio riguardo alle sfide che si presentano in Europa di fronte a un evidente incremento della discriminazione e l’intolleranza. Lo studio individua una serie di “rischi” che minacciano la vita comune europea nel ventunesimo secolo e suggerisce alcune possibili soluzioni. In uno dei passaggi più intensi di un discorso fatto con molta passione, Fischer ha indicato Milano, e la campagna del Pdl, come esempio di una delle minacce che vive l’Europa di questi tempi.

«Non solo fa paura il fatto che ci siano in Europa partiti di estrema destra che incitano all’intolleranza contro gli stranieri: questi ci saranno sempre, anche nella migliore delle società aperte, che devono mantenersi tali tanto per le persone ragionevoli come per gli irragionevoli. Quello che fa ancora più paura è il crescente opportunismo del centro», ha detto Fischer, prima di puntare il dito verso Milano.

«Proprio oggi, poche ore prima di venire qua, leggevo in internet che di fronte al rischio che il Pdl possa perdere le elezioni a Milano, non si è trovato nessun tema più convincente, della minaccia di un’invasione di rom, e della conquista da parte dell’islam di questa meravigliosa città del nord Italia. È una buffonata totale», ha detto il popolare politico tedesco, con riferimento chiaro agli ultimi messaggi dei politici milanesi e di Silvio Berlusconi contro il candidato del centro sinistra Giuliano Pisapia, che minaccerebbe con il suo programma elettorale, di riempire la città di zingari e musulmani, dimenticando i pensionati italiani.

Fischer ha preso Milano come esempio di quello che sta succedendo in Europa, dove gli argomenti xenofobi sono usciti dai programmi dei partiti estremisti per essere sdoganati e infilati nelle agende dei partiti di centro. L’ «opportunismo del centro» di cui parla il politico tedesco, non è solo una malattia del centro destra, «ma ogni giorno anche di più, e noi stessi lo sappiamo, anche del centro sinistra», ha detto in riferimento a quanto successo in Germania, nelle file del partito socialdemocratico Spd, dove un membro illustre, Thilo Sarrazin (come già raccontato da Linkiesta), ha scritto un best seller che si è trasformato in un manifesto dell’islamofobia in Germania.

«La paura è un’emozione profondamente razionale, ma è anche una pessima consigliera per quanto riguarda queste situazioni», ha ricordato Fischer, «è necessario essere ragionevoli e scomporre, con la forza della ragione, pezzo per pezzo, le cause degli eventi». È necessario, secondo il politico tedesco, ammettere che l’Europa intera si trova di fronte a una scelta: «Tutti noi sappiamo che o rinunciamo alla crescita economica, o ci decidiamo a organizzare in modo più efficiente l’immigrazione. O le nostre imprese si trasferiscono laddove ci sono i lavoratori del futuro (perché qui non ci sono più), o ci decidiamo ad aprire la nostra società. Queste sono le alternative».

«Per queste ragioni credo che l’opportunismo del centro non vada osservato solo dal punto di vista della tattica di campagna elettorale, ma che proprio qui giace una delle sfide più importanti di tutti i paesi europei», ha detto in conclusione Fischer.

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