«La concentrazione del M-15 segna la giornata di riflessione». Il quotidiano spagnolo El Pais apre il sito online con un ampio approfondimento sulla manifestazione del movimento nato spontaneamente il 15 maggio. Nel giorno della «riflessione» alla vigilia delle elezioni amministrative di domani in Spagna, venticinquemila «indignati» spagnoli, perlopiù studenti, sono ancora in piazza a Madrid, alla Puerta del Sol dove il movimento ha iniziato a protestare contro le politiche economiche del governo da domenica scorsa, sfidando il divieto a manifestare imposto dalla Giunta elettorale dalla mezzanotte appena trascorsa. L’ordine alle forze dell’ordine è di intervenire solo in caso di incidenti.
E la protesta si è allargata al resto della Penisola iberica con migliaia di giovani che hanno sfidato questa notte il divieto di manifestare, rifiutando di sciogliere accampamenti e concentrazioni in corso in decine di città del paese. Circa 10 mila persone hanno sfidato il divieto a Plaza Catalunya, a Barcellona. Altre migliaia di giovani riuniti all’appello della piattaforma «Democracia Real Ya!» si trovavano nelle piazze di diverse città spagnole, da Siviglia a Saragozza, da Valencia a Granada.
I giovani – ma non solo – spagnoli denunciano la mancanza di prospettive e di speranza di un futuro decente, la disoccupazione di massa (al 44% fra i meno di 25 anni), la collusione fra politici e banchieri, il bipartitismo tossico fra Partito socialista e Partito popolare, la corruzione nella politica. Secondo la stampa spagnola il governo del premier Josè Luis Zapatero non dovrebbe fare intervenire la polizia per sciogliere con la forza concentrazioni e accampamenti. Se non ci saranno incidenti le forze dell’ordine, secondo El Pais online, dovrebbero limitarsi a consegnare ai manifestanti una nota scritta informando loro della decisione della commissione elettorale e precisando le sanzioni previste dalla legge in caso di inadempienza. Le manifestazioni degli indignados sono state tutte assolutamente pacifiche.
Intanto sul fronte politico il partito socialista (Psoe) di Josè Luis Rodrìguez Zapatero è di fronte alla previsione di una sconfitta elettorale nelle elezioni comunali e regionali di domani in Spagna. Affondato nei sondaggi per la gestione della crisi economica, l’emergere del «movimento degli indignati» rischia di accrescere il numero di elettori che in passato lo hanno sostenuto, ma che questa volta resteranno a casa o voteranno scheda bianca. Stando a tutte le rilevazioni della vigilia, le previsioni elettorali del Psoe sono non solo cattive, ma i socialisti potrebbero perdere quasi tutta la loro forza in regioni che hanno tradizionalmente dominato, come Castilla-La Mancha, e città come Barcellona e Siviglia.