Obama a Israele: torniamo ai confini del ’67

Obama a Israele: torniamo ai confini del ’67

Apertura dell’edizione inglese del Financial Times sulla lotta tra i leader europei per la successione a Dsk. Oggi l’ex direttore del Fmi, che aveva rassegnato le dimissioni per salvaguardare l’onore dell’istituzione, sarà rilasciato su cauzione di 1 milione di dollari e messo agli arresti domiciliari. Ieri in serata il ministro Tremonti ha dato via libera a Christine Lagarde.
http://goo.gl/FjPrY

Sempre sul Ft, il discorso di Obama al Medio Oriente, il secondo dopo lo storico intervento all’Università del Cairo. Obama ha lanciato un appello a Israele per lasciare i territori occupati dal 1967 e ritirare le truppe dalla West Bank.
http://goo.gl/mFiUc

Ampio spazio sul Ft alla quotazione di Linkedin, il social network dei professionisti, a Wall Street. Il titolo ha chiuso la seduta a più 109%, valore giudicato dagli analisti troppo elevato. La nuova bolla dot com è già arrivata?
http://goo.gl/br2B5

Prima pagina del Wall Street Journal ancora su Dsk. I giudici newyorkesi hanno accettato 1 milione di dollari e hanno disposto gli arresti domiciliari, l’ex direttore del Fmi uscirà oggi dalla prigione di Rikers Island. Intanto, nella lotta alla successione sembra che agli Usa piaccia Christine Lagarde.
http://goo.gl/DStFn

Elezioni con sorpresa. Alla vigilia delle amministrative di domani in molte città spagnole, un test di primaria importanza per il governo socialista, sembra che molti Comuni iberici non abbiano detto tutto sulle reali condizioni dei loro conti. L’analisi del Wall Street Journal:
http://goo.gl/JcbqG

Sempre sul Wsj il monito della Bce: stop ai finanziamenti alle banche elleniche qualora la ristrutturazione del Paese diventasse l’unica via per fare fronte all’incapacità di Atene a finanziare il proprio debito.
http://goo.gl/eqZwz

Apertura del New York Times online sull’incontro odierno del Primo ministro israeliano Nethanyau con Obama alla Casa Bianca, per la settima volta da quando Obama ha varcato la soglia dello Studio Ovale. Un meeting cruciale dopo l’atteso discorso del presidente Usa.
http://goo.gl/9lfih

Sul Washington Post interessante analisi dei parallelismi tra il discorso di Obama di ieri e la “dottrina Bush” di esportazione della democrazia nel Medio Oriente. Due leader profondamente diversi con una missione comune.
http://goo.gl/I78bp

Katie Curic, prima donna a condurre uno show in prima serata negli Usa, non sarà più il volto delle “Evening news” della Cbs. L’anchorwoman, scrive il New York Post, lascia dopo cinque anni ma non è chiaro quale sarà il suo futuro.
http://goo.gl/qh0o9

Dura analisi dell’Independent sull’incontro tra il premier David Cameron e il principe del Bahrein, a Downing Street. Mentre Obama cerca soluzioni pacifiche al conflitto arabo-israeliano, scrive il foglio liberal, il leader inglese si permette di accogliere un dittatore.
http://goo.gl/hNINK

“In Bob we trust”. Sul Guardian un lungo ritratto dei primi 70 anni di Bob Dylan. Un’analisi della sua carriera tra alti e bassi, lirismo e riff già sentiti.
http://goo.gl/Ib2aY

Prima pagina di Le Monde sul rilascio di Dsk, ai domiciliari da oggi, sorvegliato a vista da una guardia e con un braccialetto elettronico. Il processo, la cui prossima tappa è prevista il 6 giugno, ma questa data potrebbe essere posticipata.
http://goo.gl/BQxko

Su Le Figaro, quotidiano conservatore, un ritratto della figlia del mostro. Camille Strauss-Kahm, 26enne dottoranda alla prestigiosa Columbia University di New York, è stata la prima a incontrare il padre dopo la sua precipitosa fuga dal Sofitel.
http://goo.gl/xb1ZQ

Berlino vuole finanziare con miliardi di euro la mobilità elettrica in città. Già oggi, molti ministri tedeschi sfoggiano una Smart ecologica. Ma la mobilità green è pulita davvero? E quali sono i suoi costi? L’analisi della Zeit:
http://goo.gl/NC3VY


El Paìs svela i dettagli sul processo che si sta celebrando a Valencia contro il partito popolare di Francisco Camps, che avrebbe ricevuto finanziamenti illeciti nelle campagne elettorali del 2007 e 2008. Un terremoto alla vigilia delle amministrative. 

http://goo.gl/IIOwM

Il Jerusalem Post racconta l’attesa per l’incotro di oggi a Washington tra Obama e Nethanyau, dopo il discorso sul Medio Oriente del presidente Usa. Il quale, secondo il primo quotidiano israeliano, di fatto ha accusato il leader dello Stato ebraico di “incapacità” a trovare un accordo di pace.
http://goo.gl/kdhTj
 

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