Pronta per Tirrenia la ricetta Alitalia

Pronta per Tirrenia la ricetta Alitalia

La compagnia Tirrenia naviga verso la cordata Cin. In una raccomandata congiunta inviata ieri alle associazioni sindacali dal commissario straordinario di Tirrenia, Giancarlo D’Andrea, e dall’amministratore delegato di Cin (Compagnia Italiana di Navigazione) Ettore Morace, è stato per la prima volta reso noto, almeno a grandi linee, il piano industriale elaborato da quest’ultima per la compagnia di bandiera che si appresta ad acquistare per 380 milioni di euro.

La missiva, innanzitutto, sgombra il campo dai recenti rumor sui presunti dubbi di Cin, cordata formata dagli armatori partenopei Gianluigi Aponte (gruppo Msc), Manuel Grimaldi (Grimaldi Napoli), Vincenzo Onorato (Moby Lines), sull’opportunità di procedere all’acquisizione, con una previsione di chiudere l’operazione, previ il placet dell’antitrust e la discussione sindacale, entro il primo luglio. La comunicazione sembra quindi profilare per Tirrenia un’operazione simile a quella Alitalia, con una separazione fra attività e passività della compagnia.

Vengono infatti messi nero su bianco alcuni aspetti finora poco chiari. Cin comprerà non il complesso aziendale Tirrenia ma un suo ramo d’azienda denominato «cabotaggio», che comprende l’intera flotta (ad eccezione dei sei traghetti veloci e del Domiziana venduti separatamente, ma comprensiva di rimanenze e dei fondi destinati al soddisfacimento della convenzione internazionale sulla sicurezza della navigazione noto come Stockholm Agreement), altre immobilizzazioni industriali e immateriali (brevetti, licenze, marchi, etc.), nonché contratti, banche dati e obblighi relativi al personale. Sono esclusi esplicitamente gli «immobili (cioè le sedi, ndr) e opere d’arte» e «tutti i rapporti attivi e passivi diversi da quelli indicati», vale a dire lo stato passivo, oltre 620 milioni di euro.

La raccomandata prosegue elencando «i principali driver strategici» del piano industriale di Cin per il periodo 2011-2018, fissando alcuni punti generici sull’impiego della flotta (che resterà sostanzialmente inalterata, con la sola sostituzione interna della nave di riserva, Flaminia, oggi usata per i trasferimenti degli immigrati da Lampedusa, che verrà dismessa) e sulle strategie commerciali (flessibilità tariffaria garantita da uno Schema di Nuova Convenzione – del quale tuttavia non si conoscono i dettagli – sviluppo del canale di vendita on-line, miglioramento dei servizi offerti ai passeggeri, incremento dell’efficienza per quanto riguarda i consumi delle navi e i costi di manutenzione, riduzione del costo per assicurazioni).

La parte maggiormente sviscerata è però quella riguardante il personale dell’ex compagnia di bandiera (quasi 1.400 persone). Detto che «Cin ha garantito, almeno per un biennio, il mantenimento degli attuali livelli occupazionali», il piano prevede «una riduzione del costo medio derivante dall’applicazione di un nuovo contratto di lavoro e/o di una revisione di quelli scaduti il 31 dicembre 2010». Centrale appare la specificazione, giuridicamente supportata, del fatto che la cessione dei rapporti di lavoro non sarà disciplinata dall’articolo 2112 del codice civile. Tradotto significa che Cin non «erediterà» né i debiti di Tirrenia verso i propri dipendenti, né i relativi contratti di lavoro.

La cessione riguarderà tutti i lavoratori amministrativi e marittimi e fino alla fine dell’anno Cin manterrà l’attuale assetto contrattuale, obbligandosi contestualmente ad «adempiere a quanto eventualmente concordato nell’ambito della procedura di consultazione sindacale; a formulare, prima della data di cessione, una proposta di assunzione a tutto il personale amministrativo e a tutto il personale navigante iscritto nei regimi di ruolo organico e di continuità rapporto lavoro rispettando le professionalità acquisite e/o l’equivalenza di mansioni (…); ad assumere con decorrenza dalla data di cessione tutto il personale amministrativo e tutto il personale navigante» a seconda del regime contrattuale ed inoltre «a non procedere per due anni a licenziamenti (…); ad allocare il personale amministrativo e navigante presso la struttura della cessionaria stessa».

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