Un sabato vivace a Milano a otto giorni dal ballottaggio tra Letizia Moratti e Giuliano Pisapia. Un sabato tra accuse di aggressioni, furti d’auto sventati (una sorta di legge del contrappasso al contrario) dal candidato del centrosinistra e una velenosa quanto inappuntabile dichiarazione di Formigoni che promette collaborazione a Pisapia in caso di vittoria.
Ma procediamo con ordine. La giornatasi apre con le accuse del vicesindaco Riccardo De Corato. «Mentre il sindaco Letizia Moratti si è recata oggi al mercato per parlare con i cittadini – denuncia – una decina di militanti che sostengono Pisapia impedivano il colloquio con insulti e inseguendo il sindaco muniti di fischietti e cartelli. La madre dell’assessore Alan Rizzi è stata aggredita da uno di loro e ha dovuto ricorrere a cure mediche presso il Pronto soccorso». Per poi aggiungere: «Questo è il clima che i fan di Pisapia stanno costruendo in maniera scientifica per impedire al sindaco Moratti di parlare con i cittadini. Un modus operandi che già abbiamo in occasione dell’inaugurazione dell’isola di Sarpi. Ma che ora si ripete in forme più violente». Peccato che all’inaugurazione in via Paolo Sarpi (cuore della Chinatown milanese) a contestarla non fossero i sostenitori di Pisapia, ma alcuni residenti del quartiere scontenti dell’isola pedonale e del mercato all’ingrosso dei commercianti cinesi.
Ma non per l’assessore lombardo del Pdl Stefano Maullu, che accompagnava il sindaco Moratti al mercato nel quartiere di San Siro e insiste. «Alcuni sostenitori di Pisapia hanno cercato di impedirci fisicamente di parlare con la gente e di circolare per il mercato. Un gruppo di squadristi organizzati è passato dalle contestazioni agli insulti e quindi alle mani. Il neo consigliere comunale Pietro Tatarella è stato aggredito con un pugno alla testa». Interviene anche il ministro della Difesa Ignazio La Russa a margine della Festa della Polizia in corso a Milano. Incalzato dalle domande della giornalista sul risultato elettorale raggiunto dal centrodestra la Russa ha replicato: «Mi pare che lei più che una giornalista sia una partigiana di Pisapia. Non c’è niente di male, per chi ha votato? Ha paura del ballottaggio? Noi no».
A stemperare i toni, ma in un modo che non sarà piaciuto certo a Letizia Moratti ci ha pensato Roberto Formigoni. Il presidente della Regione Lombardia ha dichiarato che se «dovesse vincere a Milano Giuliano Pisapia, collaboreremo». Aggiungendo, però, «che una rimonta al ballottaggio è possibile, anzi probabile». Una visione di realpolitik o un messaggio agli alleati del Pdl che indicavano Compagnia delle Opere di scarso impegno? Ad ogni modo il governatore Formigoni si nasconde dietro il premier rispondendo che l’ipotesi di scarso impegni dei suoi uomini è stata fugata da Berlusconi.
Dall’altro versante il candidato del centrosinistra Giuliano Pisapia continua la sua campagna elettorale, quartiere per quartiere, rifiutando il confronto televisivo con la Moratti e rendendosi protagonista di un episodio di cronaca. Secondo quanto riportato dalle agenzie di stampa, il candidato del centrosinistra era in macchina con due membri dello staff e l’autista quando la sua attenzione sarebbe stata richiamata dalle urla di una signora cui stavano rubando la macchina. Pisapia sarebbe sceso dalla sua auto e avrebbe messo in fuga il malintenzionato. Vabbè, ancora una settimana e la campagna elettorale si chiude.