A Londra il plagio di Toni Negri è un caso giornalistico

A Londra il plagio di Toni Negri è un caso giornalistico

Sono passati sette anni dal 2004 eppure da qualche giorno, nel Regno Unito, si parla molto di un articolo scritto da Johann Hari giornalista del quotidiano inglese Independent, e di molte altre testate. Proprio sulla quotidiano dove scrive anche Robert Fisk, Hari ha pubblicato un ritratto di Toni Negri, intitolato «Il rivoluzionario nostalgico».

A sette anni di distanza un’analisi della sua intervista, pubblicata sul blog Deterritorial Support Grouppppp, ha svelato che le frasi fra virgolette non sono in realtà state raccolte da Hari, durante il colloquio con Negri. Il giornalista le ha copiate dal libro-intervista Negri on Negri a firma Anne Dufourmantelle. E da qui è nato un dibattito sul metodo di lavoro del giornalista: ha agito correttamente o si tratta di plagio?

Qualche esempio qui, tratto da Deterritorial Support Grouppppp. Questo il passaggio dell’articolo di Hari

E questa la fonte della frase:

E ancora, un aneddoto sul padre, nel suo articolo

La fonte è sempre lo stesso libro-intervista:

Hari ha scritto sul suo blog un post, intitolato Interview Etiquette. «Quando gli intervistati hanno espresso un’idea, ho citato il pensiero espresso in [dei loro] scritti, piuttosto che quello che hanno detto a voce». Il giornalista continua a spiegare il suo “metodo”: «Dato che le mie interviste sono ritratti intellettuali che spero spieghino che cosa una persona pensa, sembrava la maniera più accurata». Non abbastanza per Brian Whelan editor di Yahoo! Irlanda, che ha dedicato a Hari ben due post (qui e in homepage). Fra i due post, intanto, l’hashtag #interviewbyhari è stato terzo fra i trending topic di Twitter a livello globale, secondo il Guardian.

Tanto che lo stesso giornalista è ritornato sull’argomento pubblicando lo stesso intervento sia sul suo blog che sull’Independent. «Ieri su Twitter sono stato accusato di plagio. Questa accusa è totalmente falsa – ma ho riflettuto seriamente e ho qualcosa di cui scusarmi». Più in là, nel suo post, Hari scrive che «nessuno delle persone che ho intervistato, che io sappia, ha mai detto che il suo pensiero sia stato riportato in maniera inappropriata nei miei dieci anni all’Independent». Soprende però un passaggio dell’intervento di Hari, questo: «Il plagio è presentare il lavoro intellettuale altrui come il proprio».

Ora, il libro da cui il giornalista ha raccolto le citazioni inserite nel suo articolo, è un libro intervista, con un autore che ha raccolto, editato e scritto le conversazioni effettivamente avute con Toni Negri. E quindi rientra ampiamente nel «lavoro intellettuale altrui» di cui parla Hari. Comunque sia, la spiegazione sembra essere ormai poco importante. Su Twitter, come ha raccolto il Washington Post sono fiorite le prese in giro per Hari, che è diventato l’obiettivo di nuovi articoli sulle sue interviste, da Chavez e Gideon Levy. E sembra che non finirà qui.

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