A Napoli 7 camion su 10 per la raccolta rifiuti sono rotti

A Napoli 7 camion su 10 per la raccolta rifiuti sono rotti

NAPOLI – Scorta armata per i mezzi che trasportano i rifiuti, una task force che monitorerà l’emergenza visto che «la situazione igienico sanitaria è grave», due nuovi siti napoletani per stoccare le tonnellate di sacchetti e toglierli dalle strade, lavoratori precettati 24 ore su 24. E ancora: un vertice notturno in prefettura e un’altra riunione domani mattina al ministero dell’Ambiente dove sarà presentato il piano-autarchico per la città di È questa la terapia d’urto del sindaco di Napoli Luigi de Magistris per arginare un disastro che rischia di far saltare molto rapidamente la luna di miele fra il sindaco “orange” e la città, soffocata da 2.500 tonnellate di pattume.

È un de Magistris teso e scocciato quello che insieme al suo vice Tommaso Sodano convoca una conferenza stampa nel pomeriggio per «spiegare ai napoletani» cosa sta accadendo in queste ore: «L’emergenza è aggravata dai roghi appiccati in tutta la città – ha detto – il governo e Berlusconi se ne stanno lavando le mani». Ad aggravare il tutto, l’avaria che ha messo ko il termovalorizzatore di Acerra, fermo da ieri sera. Il sindaco ha in mano una ordinanza. Si tratta sostanzialmente di una “summa” di tutti i vecchi divieti varati dalla precedente Amministazione con l’aggiunta di una multa di 500 euro per chi sgarra e sporca la città gettando in strada gli ingombranti, appicca roghi eccetera: sarà la polizia municipale a vigilare e comminare le multe.

La questione dei soldi tiene banco: Palazzo San Giacomo ha sbloccato 8 milioni e 250mila euro con la Regione Campania per la differenziata. Tuttavia occorrono altri denari per garantire 24 ore su 24 la rimozione della spazzatura, così come l’ha pensata il sindaco. Precettati anche i lavoratori di un’altra società partecipata, la Napoliservizi. «Nonostante la situazione delle casse comunali che ci ha lasciato la Iervolino – ha detto il sindaco – abbiamo investito tutto sul settore dei rifiuti, a cominciare dai mezzi dell’Asia di cui il 70 per cento è rotto». 

Sui siti di stoccaggio, invece, il sindaco torna a fare il pm e fa calare il “segreto istruttorio” con i giornalisti: «Non posso rivelare dove sono questi siti. Per motivi di sicurezza. Lo capite che ci stanno remando contro? che qualcuno vuole boicottare questo piano?». Sul “chi” voglia boicottarlo, de Magistris si limita a parlare di “poteri forti”. Uno dei siti potrebbe essere quello dell’ex Icm nella zona Orientale della città.

Altra questione di non poco conto è il piano che il sindaco domani presenterà al ministro all’Ambiente Stefania Prestigiacomo. Indiscrezioni riferiscono di un progetto per portare la spazzatura all’estero, in siti nordeuropei: per farlo occorrerebbe il via libera del governo, non quello della Regione Campania né quello della Provincia di Napoli. Nel frattempo, però, le crepe a sinistra iniziano ad esser più evidenti: stoccata dal segretario generale della Cgil, Susanna Camusso, che suggerisce al primo cittadino «più prudenza». Intervenendo a “Un giorno da pecora”, su Radio2, Camusso si è soffermata sugli impegni assunti dal neo sindaco sui rifiuti. «Gli suggerirei maggiore prudenza – ha detto il segretario della Cgil – questa modalità del “faccio tutto io” e del “ghe pensi mi” ha stufato». 

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