NAPOLI – Aveva promesso aria nuova e per il momento su questo ha fatto cilecca: in una sala giunta torrida, con centinaia di persone assiepate per ascoltare nomi e cognomi, il sindaco di Napoli Luigi de Magistris ha reso nota la sua giunta comunale. Sulle scelte poca sorpresa, i nomi degli assessori nominati dall’ex giudice ed europarlamentare Idv circolavano ormai da qualche giorno. Primo colpo di teatro: la carica di vicesindaco è andata a Tommaso Sodano, già assessore provinciale col centrosinistra, senatore di Rifondazione comunista e presidente della commissione parlamentare Ambiente. Sodano non è certo un nome nuovo: protagonista delle battaglie contro l’inceneritore, è considerato (dal centrodestra soprattutto) il “signor no” dei rifiuti all’ombra del Vesuvio. Sue alcune delle denunce che hanno portato all’incriminazione di Antonio Bassolino sull’emergenza spazzatura. Per l’esponente di Federazione delle sinistre una superdelega: oltre al ruolo di vicesindaco anche la delega ad igiene e rifiuti. È la prima volta dopo quindici anni che il vice di un sindaco napoletano si occupa di spazzatura e non di urbanistica.
Altro nome politico di rilievo è quello di Sergio D’Angelo, il re delle cooperative sociali rosse: patron del gruppo Gesco (due società, fatturato milionario, centinaia di persone impiegate direttamente e nell’indotto), l’acchiappatutto degli appalti comunali in materia di welfare, D’Angelo ha ottenuto proprio la delega alle politiche sociali. Apriti cielo: già nei giorni scorsi si è parlato di conflitto d’interessi. D’Angelo ha annunciato di aver dismesso ogni carica societaria, tuttavia in queste ultime ore i problemi per de Magistris arrivano dalle coop bianche, quelle legate all’Arcidiocesi partenopea e alla Cisl, tanto per intenderci. A palazzo Donnaregina, quartier generale del cardinale di Napoli Crescenzio Sepe, voci di dentro riferiscono di molti “mal di pancia” purpurei.
Altra delega calda è quella del Bilancio: «Iervolino ci ha lasciato una situazione drammatica con un bilancio nemmeno approvato» accusa de Magistris. Ci dovrà metter mano una vecchia conoscenza del Comune: Riccardo Realfonzo, docente universitario, autodefinitosi “Robin Hood” quand’era nella giunta di Rosetta Iervolino, dalla quale andò via in polemica per i troppi debiti fuori bilancio.
Per il pubblico ministero di Calciopoli e del caso Cosentino, Giuseppe Narducci, la delega alla Sicurezza, polizia municipale e alle gare e agli appalti. Per lui de Magistris ha inventato la delega alle «politiche anticorruzione». Ancora non si sono spente le polemiche sul passaggio del pm napoletano dalla toga alla poltrona d’assessore nel giro di una settimana. Oggi anche il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano si è lasciato andare a una battuta, dicendo sostanzialmente che la mancanza di regole in materia è colpa di un ritardo del legislatore. Il giudice farà “coppia fissa” con il generale Luigi Sementa, uomo duro a capo della polizia municipale, noto alle cronache nazionali per essere finito sotto processo dopo aver schiaffeggiato un giornalista. Sulla “coppia sicurezza” de Magistris ha un problema politico: i noglobal che hanno un consigliere comunale eletto proprio con il sindaco, Pietro Rinaldi, contestano la scelta dell’assessore.
E ancora: all’urbanistica va Luigi De Falco, segretario di Italia Nostra Campania. Ed è un chiaro segnale contro ogni ipotesi di cambiamento del Piano regolatore generale chiesta da industriali e costruttori; al Lavoro va Marco Esposito, giornalista del Mattino in aspettativa, già candidato alle passate elezioni Regionali. Per lui, il coro d’avvertimento da parte dei disoccupati sotto palazzo San Giacomo che ieri si sono presentati con una provocatoria torta di cartongesso a fare “gli auguri” alla giunta.
Ad Alberto Lucarelli, docente universitario, la delega ai “beni comuni” come l’acqua pubblica, ma anche quella ai rapporti con i comitati, movimenti, comunità e associazioni e una delega che sembra uscita da un racconto del Guareschi: «alle assemblee del popolo»; per l’ex assessore provinciale comunista Bernardino Tuccillo doppio lavoro: Patrimonio e Personale; per Annamaria Palmieri, docente all’Istituto orientale ed esperta in materia, la delega alla Scuola. La Cultura va ad Antonella Di Nocera, presidente dell’Arcie Movie, associazione di cinefili. Ad Anna Donati, già assessore alla Mobilità nel Comune di Bologna, a Giuseppina Tommasielli, medico di area Italia dei Valori, lo Sport.
De Magistris si terrà tutte le deleghe di “visibilità mediatica”: dalla Difesa della Costituzione ai Grandi Eventi. Anche il Forum delle Culture, dove occorrerà tenere un equilibrio o determinare una rottura con l’attuale presidente della Fondazione, il bassoliniano Nicola Oddati. Sua anche la delega a “comunicazione e promozione dell’immagine di Napoli”. Che la nuova giunta sia al laccio del sindaco lo si è capito da subito: gli assessori per ordine espresso di de Magistris non hanno potuto parlare alla conferenza stampa di presentazione.