Rifiuti, Napoli si prepara a marciare sulla Roma leghista

Rifiuti, Napoli si prepara a marciare sulla Roma leghista

Non si gioca a Napoli la partita dell’emergenza rifiuti: ancora una volta la risposta al dramma partenopeo dovrà arrivare dal triangolo Quirinale-Palazzo Chigi-Montecitorio. Il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ieri ha smosso l’impasse istituzionale sollecitando un intervento del governo. Detto, fatto: il premier Berlusconi ha assicurato che il decreto Campania sarà varato «nel prossimo Consiglio dei ministri». Addirittura il presidente del Consiglio ne scrive su Facebook, di Napoli: «Affronteremo il problema che è già sul tavolo da diversi giorni cercando le soluzioni più appropriate».

Nel video, il reportage della situazione di oggi nella città partenopea.

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Nel decreto ci sarà il via libera per sversare la spazzatura fuori Campania e anche fuori Italia; Svezia e Spagna si sono fatti già avanti. Il sindaco Luigi De Magistris, oggi, in incontro a Roma col ministro dell’Ambiente Prestigiacomo ha ottenuto lo sblocco di fondi per la raccolta differenziata.

L’intoppo, politico, però non è superato: la Lega Nord non vuole firmare decreti, non vuole aiutare niente e nessuno. Roberto Calderoli, ministro per la Semplificazione, è drastico: «Noi abbiamo già respinto un decreto truffa. Non conosciamo il testo di nuovo decreto. Se ci arriva un testo uguale o che vuole trasformare il pane in pesci o il pane in carne ci comporteremo nello stesso modo». In sostanza: niente spazzatura napoletana oltre la linea del Garigliano. Lo dice anche il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia: «Non posso giustificare che i rifiuti di Napoli vadano in Veneto quando so che i veneti hanno scelto la raccolta differenziata ed hanno chiuso le discariche nel 2000».

Il problema sono i tempi: in queste ore, grazie a due siti di stoccaggio nella zona Orientale di Napoli, aperti con ordinanza del sindaco Luigi de Magistris, si sta arginando quella che sta diventando una castastrofe. Quando questi spazi saranno saturi, senza un accordo che consenta di smaltire fuori regione sarà dramma a trenta gradi all’ombra. Un’emergenza igienico-sanitaria in tutto e per tutto. Il Partito democratico, rapidamente rimangiatosi l’ipotesi di chiedere al governo lo stato d’emergenza, ora si allinea a de Magistris: Bersani ha chiesto al governo il rapido ok al decreto.

De Magistris ha dalla sua una carica mediatica che forse Palazzo Chigi ha sottovalutato: l’emergenza non la subisce, come Iervolino e Bassolino ma la cavalca. E la fa diventare un boomerang verso Roma: «La responsabilità adesso -e ancora più di ieri- pesa però sulle spalle del presidente del Consiglio e del Governo, perchè la disponibilità delle Regioni è dato acquisito e perchè senza decreto si vanifica il nostro sforzo – dice il sindaco di Napoli – impedendo così anche la possibilità di procedere al meglio con la raccolta differenziata».

All’ombra del Vesuvio il primo cittadino sta usando tutto il suo seguito popolare per non finire schiacciato dalla monnezza come accaduto ai suoi predecessori: martedì la rete noglobal sarà sotto Montecitorio a manifestare per il decreto e contro i veti della Lega; ogni pomeriggio gli “incazzatos”, versione partenopea degli spagnoli “indignatos” protestano sotto la Prefettura contro il «sabotaggio» del piano del Comune. E ieri, un’altra novità: sta nascendo un movimento per “scortare” i camion rifiuti, già messi sotto tutela dalla polizia.

Il primo ad aderire è il giornalista Pino Aprile autore del besteller meridionalista “Terroni” che dice: «Mi offro per scortare i camion di spazzatura, da cittadino consapevole e disarmato. per far capire ai delinquenti che strozzano la città per punirla del voto, che i cittadini son parte della soluzione, non spettatori». Il dato politico che emerge da questa situazione va ben al di là dell’emergenza: se de Magistris ‘scollina’ mette le basi per un suo partito al di là di Idv e di Antonio Di Pietro. Il sindaco-masaniello ha già attivato i suoi: ieri a Chiaia, Umberto Ranieri, uomo del Pd ma critico con la dirigenza partenopea e grande sostenitore di Luigi de Magistris è stto visto parlare con Marinella De Nigris; avvocato, moglie di  Vincenzo Siniscalchi, già parlamentare Dem e componente del Csm, e forte sostenitrice di “Giggino”. Obiettivo: creare una forza che parta da Napoli e sui successi del primo cittadino costruisca un consenso più largo. Spazzatura permettendo.
 

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