De Magistris vieta le fotocopie e vende le Terme di Agnano

De Magistris vieta le fotocopie e vende le Terme di Agnano

NAPOLI – Che sia un bilancio di tagli, dovuto ai 140 milioni di trasferimenti da governo e Regione, lo dimostra il fatto che stavolta gli uffici del Comune di Napoli hanno avuto tassativo ordine di non fotocopiare le oltre duemila pagine della manovra comunale: chi vuole leggerle, assessore o consigliere comunale che sia, deve armarsi di chiavetta usb e visualizzarle sul computer.

La cura d’urto di Luigi de Magistris per evitare il default è tutta in quel faldone, ma fra tagli di uomini (dirigenti) e mezzi (dai telefonini agli affitti delle sedi per i gruppi consiliari) c’è di mezzo l’eredità lasciata dalla precedente Amministrazione guidata da Rosetta Iervolino. «Eredità pesantissima» dice il sindaco di Napoli che da ieri ha un altro grattacapo, condiviso con molti suoi colleghi: nella manovra finanziaria è saltata la cosiddetta “norma salvacasse”. In pratica, spiega de Magistris, «nella conferenza Stato-città del 31 maggio, il governo aveva sottoscritto un accordo in base al quale il fondo sperimentale di riequilibrio e la compartecipazione all’Iva – che hanno sostituito i trasferimenti ai Comuni in base alla norme sul federalismo fiscale – sarebbero stati versati entro il mese di giugno». Visti i ritardi, il governo si era poi impegnato a introdurre nel testo della manovra economica un norma “salva cassa” per accelerare il trasferimento delle risorse. «Ebbene – conclude il sindaco – questa norma è attualmente saltata e con essa la possibilità, per numerosi comuni, di pagare già a partire da questo mese i servizi essenziali. Colpa di Tremonti, un ministro a trazione leghista».

TAGLI E LOTTA ALL’EVASIONE. I tagli riguardano i cosiddetti “costi della politica”. Per gli staff di sindaco e assessori risparmiati circa 200mila euro (da 2,2 mln a 2 mln). Non tantissimo considerando che la giunta si è ridotta (da 16 a 12 assessori). Le auto blu, dice il sindaco, non esisteranno più. In realtà, come apprende Linkiesta, gli assessori oggi utilizzano comunque le vetture di servizio, seppur con maggior parsimonia rispetto al passato. Saranno tagliati anche molti cellulari in dotazione ai dirigenti comunali, così come il Comune ha detto addio ai cosiddetti “fitti passivi” ovvero immobili privati fittati per ospitare i gruppi consiliari comunali. Al momento ce n’è uno solo: quello del gruppo Pdl. La mannaia si è abbattuta sul personale: molti dirigenti a scadenza sono stati mandati via il 30 giugno. Sul fronte evasione, invece, l’assessore al Bilancio, Riccardo Realfonzo, ha messo in piedi una task-force incaricata di stanare i furbi che non pagano canone di occupazione del suolo pubblico e tassa rifiuti, annidati soprattutto fra i piccoli imprenditori e i commercianti.

TERME DI AGNANO ADDIO. Guardando nel dettaglio le 2096 pagine del primo bilancio firmato de Magistris, emergono dettagli interessanti. Il sindaco della rivoluzione arancione per far cassa dismetterà due società partecipate. La prima è quella che gestisce le Terme di Agnano: si tratta di una grande struttura pubblica nella periferia occidentale, nella zona Flegrea, lì dove la presenza della fumarole vulcaniche alimenta sorgenti di acque ipertermali e fanghi. Un grosso affare per le società internazionali specializzate nel business del benessere: qualcuno negli anni scorsi si era già fatto avanti ma con tutta probabilità la giunta opterà per una gara europea ad evidenza pubblica. L’altra società che sarà dismessa si chiama “Stoà”. Si tratta di un centro di formazione per dipendenti della Pubblica Amministrazione che per anni è stato un fortino di una parte del Partito Democratico. E ancora: le società che si occupano dei trasporti, Metronapoli (ferro); Anm (gomma) e Napolipark (gestione della sosta e dei parcheggi) saranno unificate in una “Napoli Trasporti spa”, una multiservizi sul modello della milanese Atm.

DIPENDENTI DELLE SPA, STIPENDI BLOCCATI. Una delle operazioni più nette è quella che andrà ad incidere sui dipendenti delle società partecipate. Il Comune disporrà la limitazione della retribuzione del personale per un triennio al livello del 2010 e la decurtazione delle retribuzioni eccedenti i 90mila euro del 5 per cento. E inoltre la limitazione del turn-over, la riduzione del 20% di spese di trasferte, relazioni pubbliche e convegni.

CULTURA ED EVENTI. I soldi sono davvero pochi in quest’ambito, eppure la campagna elettorale di Luigi de Magistris è stata incentrata molto sulla cultura e sugli eventi. Dunque estate da incubo a Napoli? «Macché, faremo tante attività portando a Napoli artisti a costo quasi zero» dice il sindaco. E qualcuno ipotizza l’aiuto in tal senso del fratello, Claudio de Magistris, imprenditore del settore eventi e importante punto di riferimento per la campagna di “Giggino”.

Al Pan, il Palazzo delle Arti di Chiaia, la nuova Amministrazione ha fatto tabula rasa, tagliando una decina tra funzionari e dirigenti. Oggi il progetto prevede che il museo d’arte contemporanea diventi «un punto strategico di comunicazione dell’amministrazione con gli artisti della città». E così: accordo con le Mediateche comunale per creare un luogo di proiezioni, creare una sorta di “studios” artistici e un centro di documentazione sulle arti del Novecento nonchè un’area di ospitalità per interventi internazionali. Tra le novità low cost c’è anche l’Autunno Creativo: a settembre e ottobre una “call” aperta per opere d’ogni genere. Il massimo che si spenderà: 500 euro per il materiale d’ogni singola opera.

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