Dal Pirellone fino alla Valtellina. La rete dell’ex assessore al turismo Pier Gianni Prosperini parte dalla sede della Regione Lombardia e arriva fino alla Provincia di Sondrio.
Una strada di interessi politici, scambi di denaro e affari. Al centro Luca Spagnolatti deus ex machina di An locale, consigliere del comune di Berbenno in Valtellina e assessore allo sport della Comunità montana di Valtellina in Sondrio, è accusato di aver versato nel novembre 2009 a Prosperini una tangente da 10mila euro per ottenere l’appalto per la costruzione di stand fieristici alla Borsa Internazionale del Turismo, l’inchiesta tornata alla ribalta con le richieste di arresto della Procura di Milano.
Perche Spagnolatti è anche direttore di Eventi Valtellinesi srl e del Consorzio turistico «Porte di Valtellina» di Morbegno, il raggruppamento temporaneo d’impresa che ottiene il bando per il biennio 2007-2008 per la partecipazione della Regione Lombardia alle fiere in tutto il Paese. Ma in Valtellina Spagnolatti era già finito in carcere il 15 giugno 2010 dopo il blitz della Guardia di finanza che aveva portato dietro le sbarre politici, amministratori pubblici e una consulente del lavoro con studio a Berbenno. Insieme all’ex consigliere comunale di Berbenno anche Silvano Passamonti, ex presidente della Comunità montana di Morbegno.
Da qui bisogna partire per capire il nuovo arresto dell’ex assessore della Giunta di Formigoni. L’anno scorso torchiato dal sostituto procuratore della Repubblica di Sondrio, Stefano Latorre, il direttore di Eventi Valtellinesi aveva detto di essere stato costretto a versare 10mila euro, «perché altrimenti mi avrebbe messo i bastoni tra le ruote e non mi avrebbe più rinnovato l’appalto per l’allestimento della Bit». Soldi che – aveva precisato – aveva tirato fuori di tasca propria e che aveva consegnato a Morbegno nelle mani dell’allora uomo di fiducia di Prosperini, Gionata Soletti, anche lui arrestato, 4 mesi dopo l’assessore regionale al Turismo, con l’accusa di riciclaggio perché sarebbe andato in Svizzera per trasferire 800mila euro che secondo gli investigatori sarebbero rinconducibili a tangenti pagate a Prosperini.
Insieme a Spagnolatti e Passamonti, l’inchiesta aveva travolto molti politici locali: Giacomino Rebuzzi, presidente del Bim (Consorzio dei Comuni del Bacino Imbrifero Montano dell’Adda) e assessore ai Lavori pubblici in Comunità montana, Salvatore Marra, direttore generale della Comunità montana, l’ex sindaco di Cercino Renzo Barona, il segretario comunale del paese della Bassa Valle Franco Gusmeroli e la consulente del lavoro Simona Vitali. Tutti gli indagati colpiti dallo stesso ordine di custodia cautelare per peculato, truffa aggravata ai danni della Regione, corruzione e concussione ai danni di decine di proprietari terrieri del piccolo comune di Cercino, costretti, secondo l’accusa, a cedere ampi appezzamenti a prezzi stracciati, sotto minaccia di un esproprio pubblico che avrebbe comportato l’erogazione di somme ancora più basse. L’insieme dei terreni, circa 7 ettari, era stato poi acquisito dalla ditta Galperti per costruirci un grosso capannone.
Al centro di quell’inchiesta anche la società Eventi Valtellinesi, finanziata con soldi pubblici e definita una società «bancomat» dal Gip. E secondo l’accusa era usata per soddisfare esigenze private. E quella inchiesta ora torna alla ribalta con le nuove accuse di tangenti e il coinvolgimento dei funzionari regionali, stretti collaboratori di Prosperini. Perché nei documenti della Guardia di finanza di Milano, che ha condotto le indagini, si legge, che per la partecipazione di Regione Lombardia alle manifestazioni fieristiche del biennio 2007-2008, Eventi Valtellinesi si aggiudica l’appalto per 534mila euro, anche se «è apparso evidente come il contributo per la Bit di Milano sia del tutto marginale se non addirittura inesistente». Ma per aggiudicarsi quegli appalti la merce di scambio sembrano regali e tangenti.