La Merkel loda la Große Koalition italiana sulla finanziaria

La Merkel loda la Große Koalition italiana sulla finanziaria

La cancelliere tedesca loda l’unanimismo italiano e l’appoggio dell’opposizione al pacchetto stabilità, in una conferenza stampa prima della pausa estiva a Berlino, un giorno dopo l’approvazione a Bruxelles del secondo pacchetto di aiuti per la Grecia. Il suo giudizio riguardo alla manovra del ministro Tremonti è «positivo» ma tanto in Italia come negli altri paesi, c’è ancora molto da fare.

Sono gesti come quelli visti in Italia la settimana scorsa a salvare il futuro dell’Euro, nel momento più buio della moneta unica dalla sua introduzione. Angela Merkel non ha dubbi a riguardo. Lo ha detto con parole chiare oggi. «Credo che il pacchetto di stabilità sia assolutamente positivo. Ma tanto in Italia come in altri paesi si tratta di un passo in un lungo processo, che richiede ulteriori riforme in futuro», ha detto la cancelliera, vestita di rosso e con uno straordinario buon umore, di fronte a una sala conferenze gremita. «È stato molto positivo che la manovra sia stata appoggiata dall’opposizione: questo spirito di decisione fa bene all’Italia e all’Europa».

Allo stesso modo, Angela Merkel, uscita vincitrice dalla riunione di Bruxelles, ha lodato le riforme che si stanno approvando in Spagna, in concreto quella delle pensioni, per spostare l’età pensionabile dai 65 ai 67 anni. Sono queste «le misure adeguate» di cui l’Europa ha bisogno ora con urgenza. Con la decisione di ieri, secondo Merkel, «si è limitato il rischio dell’effetto contagio», che minacciava appunto in particolare Spagna e Italia.

Il “day after” del giorno più difficile dell’Unione Europea, la cancelliera abbandona i toni da crisi delle ultime settimane e si riscopre fervente europeista. Si definisce come «una europea appassionata» e promette il suo impegno affinché che l’Europa esca con più forza dalla sfida delle ultime settimane. Ogni tanto le scappa anche qualche battuta, «come vedete mi piace il mio lavoro», dice regalando rari sorrisi ai fotografi, «per questo penso di ricandidarmi», aggiunge, per poi assicurare, «sicuramente non passerò le mie vacanze a Bruxelles e nemmeno in Belgio».

Sono risultati «buoni e significativi» quelli raggiunti ieri nella riunione straordinaria dei capi di stato e di governo dell’Unione Europea. L’anno scorso non sarebbe stato possibile approvare lo stesso programma di aiuti alla Grecia, perché mancavano le riforme. «Ora la Grecia ha intrapreso un piano di riforme coraggioso», ha ricordato Merkel. È però necessario in futuro «migliorare l’impegno interno all’Unione per un migliore coordinamento». «La politica economica, è fatta per un 50% di psicologia», secondo Merkel, e attualmente, ogni governo dei 17 paesi dell’UE sa quale sono i problemi e la posta in gioco: «Sono sicura che la Grecia possa farcela».

Lontano dai grattacapi che fanno sudare i soci dei paesi del sud dell’Eurozona in queste ore, «da molto tempo la Germania non stava bene come ora», secondo il giudizio di parte della sua cittadina più illustre, che in un discorso introduttivo si è augurata di ribadire e migliorare i risultati ottenuti lo scorso anno, quando la crescita fu del 3,6%. «L’occupazione aumenta, e speriamo che alla fina dell’anno il numero dei disoccupati scenda sotto i tre milioni». «La Germania», ha ricordato Merkel, «si è pienamente lasciata alle spalle la crisi. (…) L’euro è parte del nostro successo. Non si può pensare all’Europa senza euro».
Merkel ha risposto poi alle critiche di chi indicava la Germania come responsabile del ritardo nella soluzione della questione Greca, condannando il fatto che nei media si parlasse ormai da tempo solo di date. Ha argomentato che era necessario scomporre il problema e agire alla radice, accompagnando gli aiuti con quello che gia è stato definito come “il piano Marshall” per la Grecia. «La solidarietà è un aspetto, ma non l’unico».

Alla domanda se ci sia da ringraziare la pressione dei mercati, per aver portato finalmente a una soluzione, Merkel ha risposto che, «quella dei ringraziamenti non è una categoria prevista nella politica finanziaria. Esistono compiti diversi, ed è necessario risolvere i problemi alla radice: ridurre il debito e promuovere la crescita».
 

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