Quando il gioco si fa duro, riecco Confalonieri

Quando il gioco si fa duro, riecco Confalonieri

Dopo Bisignani, un lobbista perbene varca la soglia della Camera. Fidél Confalonieri, l’anima buona del Cavaliere, bussa alla porta di Pierferdinando Casini e si scatenano le illazioni. Per conto di chi sarà venuto, di Marina, di Silvio, di Piersilvio? Conoscendolo un po’, se la starà ancora ridendo. I giornalisti gli danno dell’ambasciatore e lui risponde sereno: «No, io non faccio l’ambasciatore, io faccio il lobbista». Evviva la faccia, ma qualcosa comunque non torna. Il lobbista si fa in nome e per conto di un’azienda e ormai crudelissimi giudici hanno già sentenziato che Fininvest dovrà scucire quell’enormità di milioni che andranno a rimpinguare le casse dell’Ingegnere. Due paroline gentili del democristo Pierferdi cambierebbero qualcosa? Macchè, tant’è che Fininvest ha già detto che entro il 26 di luglio, glieli mette lì a De Benedetti, uno dietro l’altro fino ad arrivare a 560. E allora a che pro la visitina romana? Semplice. Visto che Pier e Silvio manco si parlano (a proposito, chi è stato il primo dei due a far dire alla segretaria: digli che non ci sono?), è utile che il vecchio traghettatore di buoni sentimenti faccia ancora la sua parte. Perché le elezioni si avvicinano e fuori piove un mondo freddo.

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