Quando Milly Dowler, 13 anni, fu rapita e trovata uccisa e in avanzato stato di decomposizione nel settembre 2002, sembrava “solo” uno di quegli orrendi casi di cronaca che regolarmente occupano le pagine dei giornali. Ma quello non era solo un caso di cronaca nera. Da quanto emerso in questi giorni un investigatore, Glenn Mulcaire, che lavorava per il tabloid News of the World, ha illegalmente ascoltato la segreteria telefonica della ragazzina con le chiamate che le lasciavano i genitori in ansia, cancellando anche alcune telefonate per lasciare spazio a quelle nuove di un padre e una madre disperati e angosciati. Insomma, inquinò le prove pur di fornire al giornale titoli forti da prima pagina. Anche alcuni parenti delle 52 vittime dell’attacco-suicida nella fermata della metropolitana di Edgware Road del 7 luglio 2005 sarebbero stati ascoltati in maniera illecita.
In questo modo gli inglesi quasi ci superano nell’utilizzo illecito di intercettazioni illecite. Solo che in Italia personaggi come Giuliano Tavaroli e la vicenda dossier illeciti di Telecom, oppure la telefonata Fassino- Consorte, quella dell’«abbiamo una banca» che non era stata manco trascritta e per cui è stato rinviato a giudizio Paolo Berlusconi, sono storie di battaglie fra gruppi di potere politico-economici. Qua invece si tratta di scoop di cronaca o su celebrità. Certo, farlo perché si vuole vendere più copie non è meno grave, ma è un po’ diverso. Anche a Londra ovviamente entrare nei telefoni altrui è illegale e lo è in base al Regulation of Investigatory powers (Ripa) del 2000 oltre che in base al Computer Misuse Act del 1990. Le forze di sicurezza possono chiedere un permesso per farlo, ma solo loro. Questo però non ha impedito la pubblicazione della famosa telefonata in cui Carlo diceva a Camilla di volere essere un suo tampax o che oltre 3mila persone, soprattutto vip fra cui Hugh Grant, siano state ascoltate illecitamente dalle talpe del tabloid inglese. Insomma anche in terra d’Albione c’è un’assenza di controlli vertiginosa. Ma qui non è questo il punto.
L’orrenda vicenda di cui fanno parte anche pagamenti alla polizia non fa solo a pezzi quel che resta della reputazione dei tabloid inglesi ma imbarazza anche il premier David Cameron e il tycoon Rupert Murdoch. Il primo per due ragioni. Perché è grande amico di quella figura rumorosamente leggendaria nel mondo della stampa popolare che è Rebekah Wade, ora Brooks, che era la direttrice del giornale all’epoca e che ora è al comando della News International di Murdoch. Ma soprattutto perché fino a gennaio lavorava per lui, Andy Coulson, altro ex direttore del News of the World, accusato di essere stato a conoscenza dei pagamenti alla polizia. Cameron l’aveva sempre difeso dicendo che si dà a tutti una seconda chance, ma ieri ai Comuni ha definito «disgustosa» la vicenda del telefono di Melly e ha promesso un’inchiesta.
Tuttavia è per Murdoch che ci possono essere le conseguenze maggiori. Controllando il Sun e il Times (con relativi domenicali News of the World e Sunday Times) oltre a Sky tv, ha a Londra, ma non solo lì, un potere simile a quello che aveva a inizio ‘900 a New York William Randolph Hearst, l’editore a cui si ispirò Orson Wells per «Quarto Potere» e il cui barocco e ipertrofico palazzo imperiale sulla costa californiana è ancora una delle mete turistiche più visitate del Golden State. Per il suo impero, che va dagli Usa alla Cina passando anche per Inghilterra, Germania e Italia, la storia di Milly è un duro colpo. E non è un caso che oggi abbia ribadito la piena collaborazione del gruppo alle indagini (anche se non ha ancora cacciato la rossa Rebekah).
Il problema non è solo che Murdoch è impegnato in un takeover sulla quotata inglese che controlla Sky Uk, BSkyB, da parte della casa madre News Corp che mira al controllo completo e per questo ha bisogno di un atteggiamento benevolo da parte di Downing Street. Ma anche perché, come ha spiegato di recente il figlio James, News Corp deve crescere ancora e l’operazione BSkyB è solo l’inizio di un grande piano di espansione. O almeno lo sarebbe se la rabbia dell’opinione pubblica e le mosse di società come Ford che ha ritirato la pubblicità a News of the World, non ne ostacoleranno il cammino.
Il Guardian, giornale liberal da sempre acerrimo nemico del monarchico e conservatore Murdoch e che ha fatto lo scoop sul ruolo di Mulcaire nella vicenda Molly, chiede se si possa ritirare la licenza a BSkyB e sta facendo pressione perché il segretario alla Cultura Jeremy Hunt, che deve fornire il suo parere sul takeover, usi la terribile storia della ragazzina per fermare Murdoch.
Ma la ruggine del Guardian non è solo strettamente politica. Nel 1986 Murdoch fu al centro di una disputa coi sindacati per il trasferimento delle rotative nel distretto londinese di Wapping. Un conflitto che per i giornalisti fu l’equivalente dello sciopero del 1984 dei minatori. L’esito, con l’appoggio del governo Thatcher, fu lo stesso: una débacle che mise fine a Fleet Street, la via storica del giornalismo inglese coi suoi riti e le tradizioni. Ma quella fu anche la ragione per cui tanti stranieri e tanti italiani hanno potuto farsi le ossa in giornali o televisioni inglesi visto che prima di allora i sindacati dovevano approvare le assunzioni e raramente acconsentivano a vedere fra le scrivanie gente che non provenisse da quello che restava dell’Impero britannico.
Infine c’è un ultimo aspetto che va considerato prima di lanciare la croce sui tabloid. Farli bene è difficile, occorre gente in gamba capace di rendere un’analisi sottile in scrittura popolare, e spesso a Londra gli stipendi del Sun sono in linea con quelli del Financial Times. Inoltre nel Regno Unito la distinzione fra tabloid e quality paper è netta e continuamente ripetuta. Ma i tabloid hanno anche una storica funzione sociale, quella di comfort the neglected and neglect the comfortables. Vale a dire che danno conforto agli ultimi mostrando che i primi, coi loro figli drogati o i mariti che tradiscono le mogli, hanno i loro stessi problemi. E allo stesso tempo sono una spina nel fianco che i primi devono pagare per essere apprezzati dagli ultimi. Quindi in una società così classista come quella inglese, dove appena apri bocca dal tuo accento si capisce dove hai studiato e a che ceto appartieni, sono stati finora un elemento equilibratore. Almeno fino a quando la ruota non è impazzita, a venire attaccata è stata una povera famiglia e i casi di cronaca sono diventati oscure trame di spionaggio.