Giovedì 4 agosto
È iniziato tutto con la morte di Mark Duggan, 29 anni. Siamo a Ferry Lane, nel quartiere di Tottenham e sono le sei e un quarto. Duggan si trova su un taxi, che viene fermato dalla polizia. Gli agenti sono quelli dell’Operation Trident, un nucleo dedicato alle gang e i crimini da armi da fuoco. Duggan viene raggiunto da un colpo durante una quella che per la Metropolitan Police è una sparatoria. La commissione interna della polizia (IPCC) apre un’inchiesta. Secondo la IPCC sarebbe stata ritrovata un’arma sulla scena che non appartiene alla polizia e la radio di un agente sarebbe stata raggiunta da un proiettile. «Circa alle 18,15 agenti dell’unità Trident insieme a specialisti del Firearm Command (CO19) hanno fermato un taxi che percorreva Ferry Lane a Tottenham per portare a termine un arresto. Sono stati esplosi dei colpi di pistola, e un uomo di 29 anni è morto. Il tentato arresto era parte di un’operazione pianificata dall’unità Trident. Si pensa che due colpi d’arma da fuoco siano stati esplosi da un agente. Un’arma, non di proprietà della polizia, è stata recuperata sulla scena. È stata recuperata anche una radio di un agente che sembra avere un proiettile conficcato». Il Guardian pubblica, nella giornata di domenica, un articolo in cui si danno conto dei dubbi che emergono rispetto alla ricostruzione ufficiale. I primi rilievi balistici, secondo il Guardian, rivelano che il proiettile è compatibile con quelli usati dalla polizia, e quindi non sarebbe stato esploso da Duggan.
Sabato 6 agosto
Circa 300 persone partecipano a una manifestazione in cui chiedono «giustizia» per Mark Duggan. Il percorso termina davanti alla stazione di polizia del quartiere di Duggan. La protesta si svolge in maniera pacifica.
Dalle otto e mezza, iniziano le violenze. Vengono tirate bottiglie a due vetture della polizia di pattuglia nei pressi della stazione di polizia. I due veicolo vengono incendiati. Le unità di ordine pubblico si schierano e diventano oggetto di lanci di bottiglie e fuochi d’artificio. Ventisei agenti vengono feriti e sono arrestate 55 persone. Nel corso della notte vengono registrati circa cinquanta episodi dolosi nell’area di Tottenham. Vengono incendiati anche un double decker, un autobus a due piani e dei negozi, fra cui un punto vendita della catena Carpet Right. Si verificano anche dei saccheggi in alcuni negozi
Domenica 7 agosto
Verso le sei e mezza di sera si verificano i primi incidenti a Enfield, dove nella High Street vengono distrutte alcune vetrine e danneggiata una volante della polizia. A distanza da Tottenham e Enfield, a Brixton, si diffondono le violenze. Durante il volgere della serata continuano le violenze, sia ad Enfield che a Oxford Circus, nel West End di Londra. Durante la serata vengono saccheggiati negozi a Wood Green, Enfield, Islington e Brixton. La Metropolitan Police dice che «è una situazione difficile dove ci sono piccole sacche di violenza, saccheggio e disordini che si stanno diffondendo in diversi quartieri». Nella notte di domenica la polizia parla di «disordini di origine imitativa».
Lunedì 8 agosto
Il bilancio dei fermati continua a salire. Alle sei di pomeriggio, la polizia comunica di aver effettuato 215 arresti, fra cui 62 fra il 6 e il 7 agosto, e 153 fra il 7 e l’8 agosto. Il più giovane ha 11 anni e il più vecchio ne ha 46: la maggioranza degli arrestati è nato negli anni ‘90. Le accuse formulate sono di furto con scasso per 17 persone, disordini per cinque fermati e tra gli altri 23 escono su cauzione, mentre 136 sono ancora in custodia. Incidenti si verificano anche nel quartiere di Hackney, Levisham e Peckham dove continuano gli incidenti, incendi di negozi e macchine. Gli incidenti hanno spinto al rientro dalle vacanze sia il ministro dell’Interno che il sindaco di Londra, Boris Johnson.
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