Penati ha 11 mila euro in contante per le vacanze e voi?

Penati ha 11 mila euro in contante per le vacanze e voi?

«Tengo quel denaro a disposizione per i miei viaggi in Italia all’estero» dice Filippo Penati sugli 11 mila euro che la Guardia di finanza ha trovato lo scorso 20 luglio in casa sua nel corso di una perquisizione. È proprio un periodo strano per i politici inguaiati dalla magistratura. Sembrano a corto di spiegazioni. Ma partiamo da Tremonti. Prima dice di essere ospite, poi si scopre che invece è inquilino per 4.000 euro al mese (rigorosamente in nero come compete ad un ministro delle Finanze). Dulcis in fundo per spiegarsi fa un bell’attacco alla Guardia di finanza perché in caserma si sentiva spiato e l’ attacco lo lancia sui giornali e non davanti ai magistrati. Ma forse andare dai giudici a denunciare fatti di una tale gravità (e, per inciso, la legge dice che la Gdf non dipende dal ministero ma proprio da lui, dall’inquilino di via XX Settembre), questo non compete ad un titolare del dicastero economico quanto effettuare pagamenti non registrati.Ora ci pensa Penati a fornire una toppa che è quasi peggio del buco. Poteva dire che i soldi li teneva in contante per precauzione, perché coi mercati in questa situazione ha preferito ritirarli dalla banca per timore di prelievi forzosi nelle condizioni di straordinaria emergenza economico-finanziaria in cui siamo. Non sarebbe stata una spiegazione geniale ma meglio della sua di sicuro. E comunque poteva dire qualcosa che facesse girare meno le scatole a quell’esercito di italiani che ciondola ancora per le città perché non ha una lira per andare in spiaggia o in montagna.No, deve dire che servono per i suoi viaggi e si sa, fuori Milano, non esistono bancomat, sono un’invenzione del genio meneghino che l’ha brevettato e non lo molla a nessun’altra città o luogo di villeggiatura al mondo. Le carte di credito poi, buone quelle, hai visto, a forza di usarle, le bolle creditizie che hanno creato negli Usa e nel Regno Unito. Allora viva il contante e al diavolo Visco con le sue fissazioni sulla tracciabilità. E poi insomma basta anche con questo cercare spiegazioni intelligenti quando ti trovano le banconote in casa o quando, più in generale, finisci nei guai. È questa la discontinuità che tutti chiedono a gran voce. E gli italiani, stavolta finalmente in maniera bipartisan, sono serviti. Da politici a corto di spiegazioni ma, a quanto pare, non di contanti.

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