NAPOLI – Doveva arrivare a Ferragosto, massimo per il 16 del mese. E invece l’annuncio su quale città ospiterà le regate della World Series della Louis Vuitton Cup, collegata all’America’s cup di vela, è slittato. Di cinque giorni, una settimana almeno. Il motivo? L’annuncio da San Francisco, quartier generale delle decisioni relative all’America’s Cup e a tutte le competizioni collegate, è legato alla firma di un contratto fra gli enti locali della città prescelta e chi dovrà farne un campo di regata ma anche un punto di richiamo per gli amanti di questo sport e una location capace di ospitare in maniera ottimale gli equipaggi provenienti da ogni parte del mondo. C’è ancora bisogno di discutere di soldi, di finanziamenti, nella partita molto conta il ruolo dell’Unione Industriali partenopea e del suo presidente, Paolo Graziano.
Napoli resta lanciatissima: chi ha gestito la candidatura partenopea conferma ancor oggi che il capoluogo campano è in pole position con grosse possibilità di aggiudicarsi la competizione, sbaragliando decine di città candidate.
Si scommette su Bagnoli: l’area Ovest, già candidata ad ospitare la Coppa America nel 2003 (poi sconfitta da Valencia) ha le carte in regola in quanto a condizioni di regata, ovvero il vento e mare. La vera questione è il punto di partenza: e cioè la colmata dell’ex Italsider, un enorme quadrato di cemento strappato al mare all’epoca, quando le navi con le materie prime dovevano sbarcare davanti all’acciaieria. Occorrerà chiarire definitivamente che quel quadrato non va toccato. Il contrario di quanto disposto da quel Piano regolatore comunale approvato all’epoca da Vezio de Lucia e considerato un moloch intoccabile dall’attuale sindaco di Napoli Luigi de Magistris. I mal di pancia potrebbero essere soprattutto fra quelli che in campagna elettorale appoggiando de Magistris avevano sostenuto anche l’applicazione rigorosa del piano Bagnoli originario: ripristino della linea di costa, smantellamento della colmata (che costerebbe una cifra superiore ai cento milioni d’euro). Il primo cittadino vuole sminare ogni protesta sull’urbanistica cittadina: anche per questo dal primo settembre riunirà comitati civici e cittadini in un esperimento di democrazia partecipativa con l’avvio di una specifica consulta per la gestione dell’evento di Bagnoli.
Ma c’è poi un’altra questione, di non poco conto: lo scontro durissimo fra Amministrazione e management della Bagnolifutura, la società di trasformazione industriale. Siccome dovrà essere quella azienda a firmare (con de Magistris e con il governatore regionale Stefano Caldoro) il patto per la Vuitton Cup, il primo cittadino vuole che sia un suo fedelissimo a gestire la partita. Tant’è: nell’intervista di Ferragosto al Mattino di Napoli, de Magistris ha attaccato duro: «Verso Bagnolifutura rimangono intatte le critiche su quello che è stato fatto e soprattutto su quello che non è stato fatto. Cambieremo i manager di tutte le partecipate entro dicembre». Parole che hanno scatenato chi attualmente guida questa società. Vale a dire Riccardo Marone, avvocato amministrativista ma soprattutto politicamente nato per mano di Antonio Bassolino di cui ha fatto prima il vicesindaco (per qualche mese dopo le dimissioni di don Antonio, Marone è stato anche sindaco di Napoli) e poi assessore alla Regione Campania.
Spoil system o no, il presidente di Bagnolifutura a Ferragosto ha annunciato battaglia: «Essendoci incontrati più volte, sarebbe stato più corretto parlarmene anziché comunicarmelo via stampa. Ma evidentemente lo stile in quest’occasione è mancato. Infine vorrei ricordare che per legge, che De Magistris conosce sia in quanto sindaco che in quanto magistrato, i consigli di amministrazione non possono essere revocati se non per gravi motivi: se il sindaco mi fa sapere quali gravi inadempienze avrei commesso sono disposto a dimettermi immediatamente». Qualche ora, un giro di telefonate e poi Marone ingoia l’amaro rospo. Si mette “in riga” e firma un comunicato conciliante con de Magistris, Caldoro e Graziano: «Tutte le istituzioni coinvolte e tutti i soggetti interessati stanno lavorando a questo obiettivo che rappresenta una grande occasione per la nostra città. Nei prossimi giorni, una volta verificati i dettagli, si procederà alla firma del contratto per rendere operativa questa opportunità, perciò è importante continuare a lavorare in piena collaborazione con serietà e responsabilità istituzionale come la città merita».