I segnali per una giornata di passione, l’ennesima, c’erano tutti. Ieri Piazza affari ha chiuso con il giallo del mancato aggiornamento degli indici, registrando poi una perdita del 5,16 per cento. Nel mentre a Wall Street i tre principali listini segnavano il peggiore rosso intraday dai tempi del crac di Lehman Brothers. Il Dow Jones ha ceduto il 4,31%, lo Standard & Poor’s 500 il 4,78% e il Nasdaq il 5,08. Gli Stati Uniti hanno portato con sé anche l’Asia. Tokyo ha lasciato sul terreno il 3,72%, mentre Hong Kong il 5,32. L’avvio delle Borse europee è stato subito negativo: Milano sotto di 3,23 punti percentuali, Londra di quasi 3 e Francoforte vicino al meno 4 per cento. Partenza shock per Parigi, meno 6,06 per cento. Dopo un’ora, si riducono le perdite. Nel frattempo il Pil italiano cresce dello 0,3% nel secondo trimestre su base congiunturale e dello 0,8% su base annua. C’è attesa per la conferenza stampa straordinaria che il Commissario Ue agli Affari economici e monetari Olli Rehn terrà oggi. Intorno a mezzogiorno circola voce di un possibile blocco delle vendite allo scoperto sulle banche italiane e spagnole.
Le Borse mondiali sono in black out. Dopo un giovedì nero, ecco il venerdì più duro degli ultimi anni. Le avvisaglie c’erano tutte. Soprattutto dopo che nella notte italiana, uno degli analisti della Cnbc, Larry Kudlow, ha iniziato a parlare di una corsa agli sportelli in Italia. Un fatto del tutto irreale, come ha poi rimarcato solo dopo diverse ore Kudlow, ma che fornisce una chiave di lettura per qual è il sentiment dei mercati finanziari. Vendere, vendere, vendere. E Roma, insieme a Madrid e Parigi, sono le piazze più calde dell’Europa.
Lo stress sui mercati continua a essere elevato. E anche le istituzioni contribuiscono ad aumentarlo. Il governatore della Banca centrale belga, Luc Coene, oggi ha infiammato gli animi degli operatori, parlando apertamente di contagio irrefrenabile per l’Eurozona. Inoltre, ha spiegato che tutto il mood negativo dei mercati può derivare proprio dal Consiglio europeo del 21 luglio scorso, in cui la Germania ha spinto per un coinvolgimento dei privati nel secondo salvataggio della Grecia. «È normale che le banche pensino che ciò possa succedere anche per altri Paesi. Ed è per evitare problemi che hano cominciato a vendere tutti i titoli cher avevano in portafoglio. Era un pericolo che Trichet ha sempre sottolineato nelle discussioni avute con i capi di Stato e di governo», ha sottolineato Coene.
Secondo Michael Hewson, analista di Cmc Markets, sta continuando una spirale ribassista di notevole importanza. A tal punto che ogni parole detta o non detta diventa fondamentale. «Numeri che, in una situazione più ordinaria, sarebbero stati ininfluenti come la produzione industriale e il Pil italiano oggi assumono un’importanza decisiva nell’orientare le scelte degli investitori», sottolinea Hewson nel suo roundup mattutino. A peggiorare la situazione ci ha pensato la Banca centrale europea. Secondo l’analista di Cmc, «l’ambiguità della Bce riguardante il programma di riacquisto di titoli di Stato rappresenta un nuovo passo falso dei policymakers europei, considerando le tensioni sui bond italiani e spagnoli».
Intanto, nel mercato obbligazionario continua a essere elevata la pressione sui titoli italiani. Lo spread fra Btp e Bund, i titoli di Stato tedeschi, ha toccato il nuovo record a 410 punti base. Roma ha quindi superato Madrid nel differenziale di rendimento fra i bond. In una seduta altamente volatile come quella odierna, è bastato che circolasse la voce che la Bce stesse comprando titoli di Stato italiani e spagnoli per placare la furia sugli spread, che infatti si sono contratti fino a 390 punti base nel caso di Roma. Del resto, Hewson era stato chiaro: o Francoforte fa qualcosa o le cose peggioreranno solamente. «Con l’inizio di un periodo di vacanza politica e con l’Efsf (European financial stability facility) non in grado di mettere ordine nella turbolenza, la BCE potrebbe essere obbligata a tagliare i tassi di riferimento e a stampare moneta per immettere quella liquidità necessaria oggi sui mercati prevenendo così un altro credit crunch», ha detto oggi. E questo potrebbe significare solo una cosa, nuova recessione.
13.30 – La giornata di Piazza Affari, partita in forte perdita, è ora segnata da un rialzo oltre l’1%. Si tratta di un dato attualmente in controtendenza con le altre borse europee, tutte in territorio negativo, tranne quella di Madrid, che guadagna oltre l’1%.
Il commissario europeo agli affari economici e monetari Olli Rehn ha parlato in mattinata a Bruxelles. Diversi i punti affrontati, dalla credibilità del fondo salva stati europeo alle riforme italiane. Dell’Efsf, lo European financial stability facility, Rehn ha detto che «deve essere credibile e rispettato dai mercati. E dunque dobbiamo continuamente fare una valutazione» se i fondi vadano aumentati rispetto ai 440 miliardi attuali. «È necessario velocizzare l’attuazione e l’approvazione dei Paesi membri» di quanto è stato stabilito dal vertice straordinario del 21 luglio. L’aspettativa è che sia attivo «entro settembre». Dell’aumento degli spread fra i titoli di stato, specialmente italiani e spagnoli, rispetto ai corrispettivi tedeschi, Rehn ha aggiunto che questo aumento «non è giustificato da fondamenti economici». Il commissario, concentrando la sua attenzione sull’Italia, ha detto che il governo dovrebbe lavorare con le parti sociali «per adottare misure coraggiose e senza ritardi». È stato ribadito, come nei giorni scorsi, che non c’è alcun piano di salvataggio per Italia e Spagna, perché non c’è la necessità di approntarne uno. La crisi attuale, «non riguarda solo l’Europa, ma ha dimensioni e ripercussioni globali». La risposta quindi deve essere frutto del «coordinamento politico internazionale attraverso G7 e G20». Nell’agenda di oggi del cancelliere tedesco Angela Merkel ci sono contatti telefonici con il presidente francese Nicolas Sarkozy e il primo ministro spagnolo Zapatero.
Dopo le pesanti perdite di ieri anche a Wall Street, c’è molta attesa per i dati sulla disoccupazione, attesi per oggi pomeriggio. Le aspettative degli economisti tuttavia non sono positive. Le previsioni si fissano a 90 mila nuovi posti di lavoro su mese, con un tasso di disoccupazione al 9,2%, secondo i dati di FactSet. Un dato che sarebbe comunque un miglioramento rispetto ai 18 mila nuovi posti di lavoro di giugno e i 25 mila di maggio.
13.45 – Intesa Sanpaolo ha comunicato i propri risultati. L’utile netto del primo semestre cala del 17% rispetto a 1,402 milioni rispetto ai 1,690 milioni del 2010. Il dato dell’utile netto del secondo trimestre, rispetto al primo, invece segna un aumento del 12,1% a 741 milioni di euro. Il portafoglio titoli era costituito anche, a fine giugno 2011, da titoli governativi greci – locali e amministrazioni centrali – per 559 milioni di euro, titoli irlandesi e portoghesi rispettivamente per 187 e 45 milioni. Il titolo guida al momento i rialzi di Piazza Affari, in compagnia di Telecom, Fiat, Unicredit e Banco Popolare. Intesa Sanpaolo fa segnare un +7,56% per un valore di 1,323.
14.30 – Dati macro sul mercato del lavoro americano. Aspettative superate dai dati sul mercato del lavoro americano. I posti lavoro creati a Luglio sono 117 mila, un dato molto superiore al consensus fissato dagli analisti, fermo a 75 mila. Grazie a questo scatto in avanti del mercato del lavoro, l’indice di disoccupazione americano cala di 0,1%, scendendo a 9,1%.
15.30 – Milano ancora in territorio positivo. Dopo la diffusione dei dati sul mercato del lavoro negli Stati Uniti, Milano guadagna l’1,38%. Segno positivo anche Parigi dove il Cac 40 cresce del 1,41%, mentre il Dax di Francoforte è in sostanziale pareggio. Londra invece è in territorio negativo, (-0,27%). A Piazza Affari guidano i rialzi Intesa Sanpaolo, sulla scorta dei risultati diffusi oggi (+9,11%), Telecom Italia (+7,73%), Fiat (+7,62%), Mediaset (+7,48%) e Buzzi Unicem (+7,43%).
15.55 – Apertura di New York e Milano scende in territorio negativo. Apre la borsa di New York, dopo che alle 14.30 sono stati diffusi i dati sul mercato del lavoro americano, che hanno superato le aspettative e si sono assestati su 117 mila nuovi posti di lavoro e una diminuzione dell’indice di disoccupazione al 9,1%. Gli indici Usa, che hanno aperto in positivo, hanno svoltato in territorio negativo.
Anche Milano intanto è in negativo, con un -0,31% per il Ftse Mib e -0,57% per il Ftse All Share. Il differenziale fra btp italiani e bund tedeschi che in mattinata ha toccato il suo record storico, rimane – dati Bloomberg a 379 punti base.
17.00 – Seduta contrastata a New York e Milano. Continuano ad essere contrastati i listini di Milano, che ora attenuano le perdite, ma rimangono comunque in negativo con il Ftse Mib (-0,11%) e il Ftse All Share (-0,42%).Le altre borse europee sono tutte in territorio negativo, da Londra che fa segnare un meno 1,87% al Dax di Francoforte (-1,14%) e al Cac 40 di Parigi (-0,78%). Contrastata anche la seduta di Wall Street, con l’indice S&P 500 che perde lo 0,64%, il Dow Jones che fa segnare un meno 0,37%. Più significativa, in questo momento, la perdita del Nasdaq, che è oltre il punto percentuale negativo (-1,16%).
17.30 – In prossimità della chiusura, tre diversi comunicati (il primo delle 16.50) di Borsa Italiana informano che ci sono problemi nell’aggiornamento di alcuni strumenti. «ggetto: indice FTSE MIB – Si comunica agli operatori che il valore dell’indice FTSE MIB non risulta aggiornato. Seguiranno comunicazioni».
18.30 – Milano chiude una settimana con il segno meno. Venerdì la seduta, partita molto male in mattinata, quando è anche stata toccata la quota record dello spread fra i btp italiani e i bund tedeschi che hanno sorpassato di molto i 400 punti, si è chiusa a quota 16,105 punti, con un -0,70% del Ftse Mib. Il Ftse All Share ha chiuso con un meno 0,89%