Berlucchi, ad di aNobii ci scrive: «Il vero rischio è il monopolio di Amazon»

Berlucchi, ad di aNobii ci scrive: «Il vero rischio è il monopolio di Amazon»

Mentre da un lato, noi lettori esigiamo sempre l’ottimizzazione dell’offerta (scelta e prezzo), da l’altro ci sono le parti della catena di valore dell’editoria esistenti che combattono per mantenere lo status quo. In un’economia perfetta (e pertanto teorica), il prezzo e l’offerta dei libri troverebbe un equilibrio naturale. Purtroppo, in realtà, le meccaniche commerciali sono molto piu’ complesse e per nulla perfette.

Cristina, la libraia di Venezia ha senz’altro ragione. In un mondo dominato da un’oligarchia di librai (Amazon, Mondadori, etc) si rischia di finire in una situazione di monopolio che promuove solamente i best sellers e/o gli autori in scuderia. Amazon ha recentemente annunciato i primi accordi con autori e la lista di libri consigliati sui siti dei venditori di libri principali tende sempre a polarizzarsi sui best sellers. In UK i libri sono venduti anche nei supermercati e anche qui si trovano solo i top 25 o top 50 al massimo. Il rischio è quindi quello di una forte convergenza dei titoli venduti su vampiri e maghetti come si è visto negli ultimi anni.

Ma vorrei sottolineare un ulteriore problema: il costo degli immobili e personale combinato con la contrazione nell’economia e con la crescita delle vendite online sta inesorabilmente riducendo la capacita’ dei retailers non-online di avere un modello commerciale sostenibile. Borders, numero 2 in US e UK ha chiuso quest’anno. Tantissimi negozi indipendenti stanno chiudendo uno dopo l’altro (anche il famoso Travel Bookshop di Notting Hill).

Possiamo anche non lasciarci andare ai sentimentalismi del secolo scorso ed accettare questo cambiamento epocale ma quello che sta succedendo in UK dovrebbe fornire un campanello d’allarme: con la chiusura dei negozi di libri stiamo per finire in una situazione di monopolio assoluto da parte di un solo concorrente (Amazon). Questo potrebbe succedere anche in Italia a breve vista la notoria capacita’ di Amazon di tagliare tutti sui prezzi.

Se ciò avvenisse, ci troveremmo tutti a ‘dover’ comprare i libri da un solo fornitore, che a sua volta sta diventando editore. A quel punto non sono sicuro che anche noi consumatori digitali disillusi ci troveremo con l’equilibrio ideale tra prezzo e scelta.
Il tempo sarà giudice!

Ps: ma se un film costa 8/10 euro, un CD 8/10 euro perchè un libro dovrebbe costarne 5? Un film dura un paio di ore, un romanzo 15/20: sicuramente il romanzo offre piu’ valore/ora di intrattenimento!

*Ceo aNobii

Per approfondire:

«Per salvare la cultura è giusto limitare gli sconti ai libri»

È entrata in vigore la legge che limita lo sconto sui libri. Si è stabilito un tetto massimo del 15% per lo sconto sul prezzo di copertina dei libri, e solo agli editori verrà permesso di lanciare promozioni con sconti fino al 25%. Uno dei commenti all’articolo che abbiamo pubblicato ieri è una lettera di una libraia indipendente di Venezia che spiega, dal suo punto di vista, perché una legge come quella appena approvata non riguarda tanto la limitazione delle libertà economiche e d’impresa quanto cosa fare per «salvare la cultura».

Sconti in libreria? Da domani, scordateveli

Entra in vigore il primo settembre un decreto che vieta ai librai di operare sconti superiori al 15 per cento. Il disegno è stato approvato in modo bipartisan su proposta del deputato del Pd Riccardo Levi. Mentre si parla di libertà economiche e d’impresa, insomma, i partiti son tutti d’accordo nel limitarne una, semplice semplice, dei commercianti.

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