In Afghanistan probabilmente i quotidiani italiani non vengono letti. Anzi, forse non arrivano neanche. A Kabul, così, quasi nessuno conosce la vicenda di Marco Milanese. L’ex ufficiale della Guardia di Finanza, poi braccio destro del ministro dell’Economia Giulio Tremonti, indagato per corruzione, rivelazione di segreto d’ufficio e associazione per delinquere. Stando a quanto riferito dall’ex comandante della GdF Cosimo D’Arrigo, negli anni il deputato del Pdl era riuscito a ottenere dal titolare di via XX settembre una delega esclusiva nei confronti della Finanza. Uno «strapotere» che gli aveva permesso di decidere tutto: dalle nomine ai trasferimenti. Accuse tutte da dimostrare, intendiamoci. Nel frattempo, però, meglio che in Afghanistan la notizia non si diffonda. Già, perché proprio da quelle parti – per la precisione ad Herat – i militari italiani della Guardia di Finanza hanno appena terminato uno speciale corso anticorruzione dedicato ai funzionari pubblici afghani. Nessun dubbio sulla trasparenza e la capacità dei nostri finanzieri. Ma forse – data la singolare coincidenza temporale – non sarebbe stato più opportuno far tenere le lezioni da qualcun altro, magari i Carabinieri?
14 Settembre 2011