Napoli perde la America’s Cup, vince Venezia

Napoli perde la America’s Cup, vince Venezia

NAPOLI – Una doccia fredda d’estate, uno choc e una maledizione si ripete: ancora una volta la Coppa America volta la faccia a Napoli e dopo la sonora sconfitta di sei anni fa, anche stavolta l’organizzazione della più importante competizione di vela, sceglie un’altra città per ospitare la kermesse. Sarà infatti Venezia il campo di regata, nel mese di maggio 2012, le World Series di Coppa America. Si tratta delle gare che consentono ai team prepararsi alla Louis Vuitton Cup. La firma c’è stata stamane tra i vertici dell’America’s Cup e il sindaco di Venezia, Giorgio Orsoni.

A Napoli ci avevano creduto: il presidente della Regione Stefano Caldoro, il sindaco Luigi de Magistris e il capo degli industriali Paolo Graziano appena il 7 agosto scorso dichiaravano congiuntamente: «Siamo ormai vicinissimi ad un grande traguardo che rappresenta una occasione di crescita e sviluppo per l’intero territorio. È il segno evidente che quando funziona la collaborazione fra le diverse istituzioni e quando c’è la voglia di fare e la giusta determinazione si possono raggiungere i risultati. Senza divisioni e nell’interesse esclusivo dei cittadini». Anche per la fortissima connotazione politica che sindaco e governatore avevano dato a quest’evento, facendo chiaramente capire di essere riusciti lì dove la precedente maggioranza comunale targata Pd era stata clamorosamente sconfitta, ora si può dire che si tratta di un vero e proprio choc per Caldoro e de Magistris.

Lo strappo si è consumato a Ferragosto: entro il 15 infatti ci sarebbe dovuta essere la risposta definitiva degli organizzatori di America’s cup. Che invece non è arrivata. Perché? Presto detto: i manager della competizione velica speravano in soldi e investimenti locali. E si sono trovati davanti una situazione a dir poco drammatica con una forte litigiosità fra le parti (in particolare fra il Comune e la Bagnolifutura che è la società di trasformazione dell’area di Bagnoli). Quello che sarebbe dovuto essere il campo di regata è un cantiere a cielo aperto e tant’è bastato a far desistere gli americani che dalla loro hanno la forza di un “brand” e un evento capace di attirare soldi e riflettori: la società di consulenza Deloitte in uno studio commissionato all’America’s Cup parla di un impatto di 54 milioni d’euro.

Così il sindaco di Venezia ne ha approfittato: è volato a Ferragosto in Portogallo, a Cascais, in concomitanza con una delle tappe delle World Series e la candidatura veneziana ha preso forma concretamente. Ora per Napoli sembra possa essere valutata l’ipotesi di una ulteriore tappa ‘Made in Italy’ ma non vi è nessuna conferma in questo senso. Cosa farà de Magistris? Rifiuterà sdegnato il contentino come fece Rosetta Iervolino all’epoca? Proprio l’ex sindaco di Napoli in una intervista al quotidiano “Il Roma” ieri ha dichiarato che queste regate preliminari sono una umiliazione per una città come Napoli. Invece gongola la Lega Nord: il presidente della Regione del Veneto Luca Zaia dice: «La capitale del Veneto meritava questa soddisfazione». 

Di tutt’altro tenore le dichiarazioni a Napoli: «Apprendiamo dalle agenzie di stampa che sarà la città di Venezia ad ospitare le tappe previste per il 2012 e per il 2013 dell´America’s Cup Word Series. Teniamo a sottolineare che la Regione Campania, la Provincia e il Comune di Napoli si sono adoperati per predisporre, con la massima tempestività e in perfetta sintonia con le altre istituzioni coinvolte, tutte le procedure amministrative e istituzionali affinché il soggetto delegato a condurre la trattativa con l’Acea, ovvero il presidente dell’Unione degli industriali della provincia di Napoli Paolo Graziano, potesse disporre delle condizioni ottimali per portare l´evento a Napoli». Così in una nota congiunta il presidente della Regione Campania, Stefano Caldoro, il presidente della Provincia di Napoli, Luigi Cesaro e il sindaco di Napoli, Luigi de Magistris. «Questa settimana era previsto a Napoli dagli organizzatori l’incontro con l’Acea per la firma ufficiale del contratto ed avevamo già attivato tutta la filiera organizzativa per rendere l’area di Bagnoli pronta ad ospitare l’evento nell´aprile 2012. Restiamo perciò meravigliati delle notizie di stampa di oggi perché ci erano state fornite informazioni in senso contrario. Del resto, non abbiamo motivo di dubitare. Chi ha gestito la trattativa, in particolare il presidente dell’Unione industriali Napoli, interfaccia per l’Acea, negli incontri avuti con noi e anche pubblicamente, ha sempre manifestato e manifesta tuttora certezza circa la realizzazione della America’s Cup a Napoli», concludono Caldoro, Cesaro e de Magistris.

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