La decisione della Bbc, la tv pubblica britannica, di non usare più nelle date le consuete formule «avanti Cristo» e «dopo Cristo» proprio non è piaciuta al Vaticano. E sulla prima pagina di oggi dell’Osservatore Romano la scelta è stroncata senza mezzi termini e definita «un’enorme sciocchezza» e «un’ipocrisia storicamente insensata».
L’affondo è affidato alla penna di Lucetta Scaraffia, che paragona l’estremo tentativo di correttezza politica della tv di Londra ai cambiamenti di calendari voluti da «pessimi e fallimentari antecedenti»: i giacobini, Lenin e Mussolini. «È ormai ben chiaro», si legge sul giornale vaticano «che il rispetto delle altre religioni è solo un pretesto, perché coloro che vogliono cancellare ogni traccia di cristianesimo dalla cultura occidentale sono solo alcuni laici occidentali».
«Bisogna riconoscere che stavolta la Bbc si limita a cambiare la dizione e non il computo del tempo, ma, così facendo, non si può negare che abbia compiuto un gesto ipocrita. L’ipocrisia di chi fa finta di non sapere perché proprio da quel momento si comincino a contare gli anni. Negare la funzione storicamente rivoluzionaria della venuta di Cristo sulla terra, accettata anche da chi non lo riconosce come Figlio di Dio, è un’enorme sciocchezza. E, dal punto di vista storico, lo sanno tanto gli ebrei quanto i musulmani. Come si può far finta di non sapere che soltanto da quel momento si è affermata l’idea che tutti gli esseri umani sono uguali in quanto tutti figli di Dio? Principio su cui si fondano i diritti umani, in base ai quali si giudicano popoli e governanti. Principio che fino a quel momento nessuno aveva sostenuto, e sul quale invece si basa la tradizione cristiana».
Il portavoce dell’emittente britannica in realtà ha chiarito che le versioni «before Christ» e «after Christ» non scompariranno né saranno vietate, ma che «in linea con la pratica moderna sarà possibile usare l’alternativa religiosamente neutrale per non offendere o allontanare i non cristiani». In particolare il provvedimento riguarda la pagina religioni del sito della Bbc. Ma la precisazione non è bastata a calmare le acque. E oltre al Vaticano ha protestato anche il sindaco di Londra, Boris Johnson.