Vasco fa pace con Nonciclopedia e evita la vendetta degli hacker

Vasco fa pace con Nonciclopedia e evita la vendetta degli hacker

Bacetto e pace fatta. Torna l’idillio, o per lo meno cessano le ostilità, tra Vasco Rossi e Nonciclopedia. Ad annunciarlo è un comunicato diffuso oggi pomeriggio dagli stessi responsabili del sito satirico. Che chiedono perdono al cantante di Zocca, ricevendone in cambio la promessa che la querela verrà ritirata.

«Ci scusiamo se i contenuti della pagina di Vasco Rossi siano sembrati diffamatori, ma non c’è mai stata l’intenzione di offendere il cantante» recita il comunicato. «Aggiungiamo che non abbiamo responsabilità su alcuni stralci della pagina di Vasco Rossi che circolano in rete (e che sono stati diffusi da alcuni Tg) poiché non corretti, in quanto non sono mai stati presenti sul nostro sito» aggiungono.

«Da entrambe le parti – proseguono i Diderot e D’Alembert del nonsense – c’è una volontà di garantire umorismo di qualità, pertanto non escludiamo la possibilità futura che un giorno su Nonciclopedia tornerà ad esistere un articolo su Vasco Rossi che faccia ridere tutti quanti. Tania Sachs, la portavoce ufficiale del rocker, ha assicurato che ritirerà la querela contro Nonciclopedia».

Si conclude così, tra abbracci e reciproche pacche sulle spalle, la telenovela più breve e più appassionante del web italiano. Con l’ufficio stampa del Blasco che fa buon viso a cattivo gioco per evitare la catastrofe mediatica, e l’enciclopedia demenziale che da questa storia guadagna consensi e notorietà come non sarebbe riuscita nemmeno con una campagna pubblicitaria da milioni di euro. Già, perché una simile mobilitazione di coscienze da parte del popolo di Internet, tra social network, forum, blogosfera, e media ufficiali non si era mai vista in Italia. Nemmeno per chiedere la liberazione dei i dissidenti cinesi, la grazia per Sakineh o pane e diritti per i bimbi del Darfur.

C’è stato un lungo dibattere in queste ore infuocate persino tra gli Anonymous, che sulle chat Irc si sono interrogati a lungo su quale potesse essere la risposta migliore da dare. Sulla “bacheca pirata” Piratenpad.de erano state persino messe ai voti a furor di popolo tre possibili opzioni per consumare la “vendetta” contro il rocker censore: un attacco per abbattere il suo sito ufficiale; un “defacciamento”, ovvero la sostituzione dell’homepage originale con un comunicato di protesta, o la creazione di pagine parallele ad hoc sulle quali consentire a Nonciclopedia di ripubblicare “clandestinamente” tutti i suoi contenuti.

Alla fine, la scelta è caduta su una quarta opzione, l’ormai consueto comunicato su Pastebin.com, con cui i cyberattivisti paladini della rete libera ammoniscono il cantante e gli intimano di fare il bravo. Pena una dura punizione. 2.0, ovviamente. Ma tutto è bene quel che finisce bene: la guerra a suon di sfottò e azzeccagarbugli è finita e anche le minacce degli Anonymous non servono più.

Sarà contento del lieto fine anche il fantomatico Aldo, il “troll” (termine usato per definire i burloni che sul web si divertono a suscitare l’indignazione degli utenti, NdR) che ieri su Facebook ha aperto una pagina nella quale si fingeva un fan del Blasco deciso a fare lo sciopero della fame fino a che Nonciclopedia non avesse chiesto scusa in ginocchio al “Komandante”. Risultato? Oltre 3.500 fan “gabbati” in meno di un giorno dal suo scherzo.

Come si suol dire in questi casi: «E vissero tutti felici e contenti». Con una morale: sul web, chi di querela ferisce di rete perisce. Meglio abbozzare con stile.
 

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