La lobby (quasi tutta di destra) che in Parlamento tutela i tassisti

La lobby (quasi tutta di destra) che in Parlamento tutela i tassisti

I tassisti entrano in Parlamento. Tra qualche giorno le Camere esamineranno il pacchetto di liberalizzazioni voluto dal governo Monti. Nel frattempo i guidatori delle auto bianche hanno già iniziato il pressing sui propri interlocutori istituzionali. Si cerca di concordare un’offensiva da portare avanti nelle commissioni competenti. Con l’obiettivo di inserire i giusti emendamenti e modificare il decreto.

Ma chi sono gli emissari politici dei tassisti? L’assenza di rappresentanti diretti – tra gli eletti in Parlamento non c’è neppure un esponente della categoria – è compensata da diversi portavoce “esterni”. Soprattutto a destra. Il punto di riferimento è rappresentato dagli ex An della Capitale, di tutte le correnti. Da Maurizio Gasparri agli uomini di Gianni Alemanno. Ultimamente si è aggiunta anche la Lega Nord. Attenta a difendere gli interessi dei tassisti padani e, forse ancor più, a opporsi ad ogni provvedimento del governo.

In prima linea a tutela del taxi restano gli esponenti romani del Pdl. E proprio nel Lazio il massimo rappresentante dei tassisti italiani ha sfiorato l’elezione in Parlamento. È Loreno Bittarelli, numero uno di Uritaxi, il principale sindacato della categoria, che nel 2008 è quasi diventato senatore. Secondo dei non eletti, dopo essere stato inserito al diciassettesimo posto nella lista del partito di Silvio Berlusconi.

Raccontano che a Montecitorio i più attivi rappresentanti dei tassisti siano Barbara Saltamartini e Marco Marsilio. La prima vicina al sindaco di Roma Gianni Alemanno, l’altro alla corrente dei Gabbiani di Fabio Rampelli. «In tutte le vicende che riguardano la Capitale – racconta un deputato ex An – loro due lavorano in sinergia. E il dossier taxi non fa eccezione». Non è un caso che questa mattina Marsilio – fratello di Laura, ex assessore della giunta Capitolina – si sia presentato al Circo Massimo: location della manifestazione organizzata dai tassisti in sciopero. Con lui, il consigliere comunale del Pdl Federico Rocca. «La liberalizzazione del servizio taxi – così ha arringato la folla Marsilio – è ormai diventato uno slogan nella bocca di sedicenti riformatori. Ma più passa il tempo più appare chiaro che si tratta di un puro pretesto ideologico». Marsilio promette battaglia. E con ogni probabilità – vista la sua presenza in commissione Bilancio – sarà lui a seguire da vicino la vicenda. L’ex An non ne fa mistero: «Sarà compito del Parlamento rimettere le cose a posto e riscrivere un testo che migliori il servizio per gli utenti senza trascinare i lavoratori nella miseria».

Perché la destra romana ha tanto interesse per la categoria? «Storicamente – racconta un deputato vicino al sindaco Alemanno – i tassisti della città votano per noi. Il sindaco è stato bravo a gestire i rapporti con loro in questi anni». Effettivamente, complici le “lenzuolate” di liberalizzazioni volute da Bersani e le centinaia di licenze rilasciate dall’ex sindaco Veltroni, negli ultimi anni il rapporto tra Pd e tassisti non è mai stato particolarmente felice. Ne ha tratto guadagno Alemanno, che è diventato uno dei principali portatori di interessi della categoria. Nel 2008 l’appoggio dei tassisti è stato decisivo per la sua elezione a sindaco della Città eterna. E oggi il primo cittadino non sembra aver dimenticato il favore. «I tassisti per me sono povera gente e vanno difesi – ha spiegato sabato scorso – Pensare che introdurre mille licenze in più sblocchi l’economia del Paese mi sembra insufficiente». E che il rapporto tra sindaco e auto bianche sia stretto lo dimostra la pagina web del sindacato Uritaxi, dove ancora campeggiano le fotografie di Alemanno mentre festeggia la sua salita al Campidoglio. 

Poi c’è la corrente ex An vicina al capogruppo Pdl di Palazzo Madama Maurizio Gasparri. Raccontano che il punto di riferimento politico di Bittarelli sia proprio l’ex ministro delle Comunicazioni. «Ho già parlato con Gasparri» ha annunciato questa mattina il rappresentante dei tassisti, prima di recarsi a capo di una delegazione all’incontro con lo stesso senatore e il capogruppo Pdl a Montecitorio Fabrizio Cicchitto. «I tassisti? – ha confermato Gasparri qualche giorno fa – Non sono loro il problema dell’Italia. Esiste un accanimento immotivato contro alcune categorie che ha creato una centralità immotivata del tema taxi».

Nuova corrente ex An, nuova sponda per i tassisti. Stavolta si tratta del senatore Andrea Augello – altro storico esponente della destra romana – sottosegretario alla Funzione Pubblica nell’ultimo governo Berlusconi. Venerdì scorso Augello ha incontrato una delegazione di tassisti con cui ha concordato una strategia di intervento in vista del passaggio parlamentare del decreto. «È emersa la chiara disponibilità del senatore – ha raccontato dopo il vertice il sindacalista Alessandro Atzeni – a sostenere la categoria contro ogni forma di deregolamentazione e liberalizzazione selvaggia del comparto». 

Ma in Parlamento non ci sono solo gli ex An della Capitale. A difesa del comparto taxi sono pronti a muoversi anche diversi parlamentari della Lega Nord. Pochi giorni fa, parlando con i tassisti milanesi che manifestavano davanti alla Stazione Centrale, l’ex capogruppo Marco Reguzzoni l’ha detto in maniera piuttosto chiara: «La Lega è con voi al cento per cento». Più esplicito il deputato padano Marco Desiderati, che senza troppa diplomazia ha spiegato: «In commissione Trasporti la Lega si batterà contro la liberalizzazione dei taxi, anche con la resistenza fisica. Faremo quello che bisogna fare». E c’è chi racconta dell’impegno del presidente della Regione Piemonte Roberto Cota, che ricevendo una delegazione di tassisti a Torino avrebbe promesso un impegno diretto del partito di Bossi nel tentativo di modificare il decreto.  

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