Dopo Bari, Brindisi. Al centro delle polemiche un altro congresso provinciale del Pdl pugliese. Pochi giorni fa il primo caso: due candidati baresi avevano denunciato la presenza di 139 iscritti al partito, tutti stranamente residenti nella stessa abitazione. Un sottoscala al numero 10 di via Colaianni, nel capoluogo pugliese. Oggi l’ex sottosegretario all’Interno Alfredo Mantovano racconta un’altra anomalia. Al congresso pidiellino di Brindisi – in programma tra due giorni – si presenterà solo una lista. Quella guidata dall’attuale coordinatore, il deputato Luigi Vitali. Gli avversari interni, infatti, diserteranno l’assemblea. Un Aventino in salsa salentina, per denunciare il comportamento dei dirigenti locali.
Il candidato coordinatore che ha deciso di boicottare il congresso è Luca De Netto. Vicino alle posizioni di Mantovano, è il responsabile dell’organizzazione giovanile del Pdl brindisino. «Purtroppo abbiamo dovuto farci da parte – racconta al telefono – perché nella nostra provincia non ci sono le condizioni per un dibattito sano e trasparente». Al centro delle polemiche è finito il coordinatore Vitali. Colpevole, stando alle accuse dei suoi avversari, di aver organizzato il congresso in un piccolo paese della provincia per interessi elettorali. «Tra due giorni – racconta Mantovano – il congresso non si svolgerà a Brindisi, ma a Carovigno. E solo perché lì Vitali ha raccolto più tessere, lo ha detto lui stesso». Ad ospitare l’assemblea provinciale sarà effettivamente un resort turistico di Specchiolla di Carovigno. «Piccolo centro della provincia – denuncia oggi De Netto – dove Vitali ha raccolto la bellezza di 1.400 tessere. Quasi il doppio rispetto a quelle sottoscritte in totale nella città di Brindisi».
Luigi Vitali non è d’accordo. Poche ore fa il coordinatore provinciale si è difeso con un comunicato stampa, spiegando che nessuna norma statutaria obbliga la celebrazione dei congressi nel comune capoluogo di provincia. A suo dire, peraltro, a Brindisi non esistono neppure strutture in grado di ospitare gli oltre 6mila iscritti del Pdl.
«Non è un problema logistico – spiega Mantovano – Una decisione di questo tipo equivale a dire al partito “Faccio quello che voglio”. È una prevaricazione grande come una casa». Intanto la polemica arriva a via dell’Umiltà. Questa mattina gli esponenti della lista ritirata hanno scritto una lettera al segretario Angelino Alfano e ai tre coordinatori del Pdl per denunciare la vicenda. «Vi comunichiamo – si legge – che se deve vincere la prevaricazione è bene che l’on. Vitali se lo celebri da solo (il congresso, ndr)».
«Peccato – racconta nel pomeriggio De Netto – che nessuno ci abbia ancora risposto». Il Pdl non ha interesse a chiarire la vicenda? «A Bari è successa la stessa cosa – continua Mantovano – noi avevamo segnalato la storia delle 139 tessere sottoscritte da presunti residenti dello stesso sottoscala. Ci aspettavamo che il presidente del congresso, Gregorio Fontana, intervenisse. Ma lui non ha svolto alcun controllo. E così la storia ha iniziato a circolare, siamo finiti su Striscia la Notizia e il partito ha fatto una figuraccia a livello nazionale».
La storia del congresso brindisino si arricchisce di dettagli. A chiedere la consultazione interna pare siano stati gli stessi giovani che oggi vengono quasi accompagnati alla porta, addirittura nel mese di settembre scorso (due le richieste: congresso locale per pesare le diverse anime e insidiare la gestione Vitali e primarie nella città per la scelta del candidato sindaco di centrodestra per la poltrona che a lungo è stata di Mimmo Mennittil, dimessosi ad agosto scorso per problemi di salute). Stando alle recriminazioni dei giovani al seguito di De Netto, «il congresso provinciale non ha le condizioni di serenità per essere affrontato da chi non si pone sulla lunghezza d’onda dell’on. Vitali»; proprio con questa motivazione hanno comunicato al segretario nazionale la scelta aventiniana: non si presenteranno a Carovigno. Eppure Vitali si era detto sicuro: il partito avrebbe fatto quadrato attorno a lui. Oggi passa al contrattacco: a suo dire, i giovani hanno voluto camuffare i propri limiti in inadempimenti altrui. «È un dato di fatto che la maggioranza degli iscritti risieda nel triangolo Fasano – Ostuni – Carovigno, ed è per questo che voglio garantire la massima partecipazione dei militanti. Brindisi non sarebbe ugualmente baricentrica. La verità è che quelli della mozione avversa alla mia non hanno aderenti e si attaccano a questa storia per coprire le proprie difficoltà. Abbiamo adempiuto a tutte le formalità a norma di regolamento (ecco il pdf sul nuovo sito del PdL): convocazioni una settimana prima del congresso e pubblicizzazione in provincia coi manifesti e sulle maggiori testate locali».
La vera lotta, tuttavia, si gioca tra Vitali e Mantovano. Colleghi da sempre, rivali da tempi non sospetti: i due hanno curricula affini, sono stati sottosegretari del governo Berlusconi e fanno parte dell’ufficio di presidenza nazionale del Pdl. «Gli sgarbi di Mantovano sono ormai un classico, denotano una caduta di stile dell’onorevole. Tra colleghi non si fa; non ci si delegittima in questo modo. Alfredo, che brindisino non è e forse non conosce bene le dinamiche della mia provincia, vorrebbe contare ma non ha i numeri per vincere. Mi ha offeso definendo “da Bulgaria degli anni ‘70” la gestione del partito in terra jonica. In più, si è anche permesso di partecipare al congresso dell’Udc, i cui dirigenti avevano sostenuto di non voler avere alcun rapporto col Pdl. Con la sua presenza, praticamente una passerella senza senso, ha delegittimato il mio ruolo nella mia provincia». Quindi? Il congresso si terrà nonostante tutto, nel resort di Carovigno libero e sicuro, «certo che ci saranno i vigilantes perché questa non è stagione di turismo, il villaggio è aperto per accogliere i tanti delegati che arriveranno da tutta la provincia». Vitali, raggiunto al telefono da Linkiesta, si mostra sereno e ci scherza su: «peraltro il luogo del congresso è più vicino a San Vito, il comune di De Netto, che potrà risparmiare sul carburante. Coi tempi che corrono, abbiamo fatto un piacere a lui ed a gli uomini della sua corrente». Conclude con un auspicio, che difficilmente si realizzerà: «Questa è la prima volta che a Brindisi si celebra un congresso provinciale. I ragazzi non trasformino una festa in un dispiacere per tutti».
(Ha collaborato Antonio Aloisi)