«La convocazione del Cdc (Comitato direttivo centrale) per martedì 14 febbraio è un evidente segnale che già vi sia un accordo per spostare nuovamente le elezioni. Non ho davvero più parole e capisco perché in questi anni l’Anm non abbia ottenuto alcun risultato positivo e concreto ed abbia lasciato sola la base dei magistrati: manca qualsiasi capacità organizzativa e c’è poca chiarezza. Questo balletto sulla data delle elezioni mi vede fermamente contrario, crea incertezza e disorienta candidati ed elettori. Ma a chi lo andiamo a raccontare che le elezioni vengono nuovamente rinviate per il Carnevale e perché le scuole sono chiuse? Scusate ma nel mio tribunale le udienze si terranno ugualmente e non esiste alcuna possibilità di un rinvio per il martedì grasso mentre esiste per fortuna, a meno che la nostra Giunta non ci farà togliere anche questo, il diritto alle ferie che ciascuno di noi legittimamente può richiedere in qualsiasi periodo dell’anno, previa autorizzazione. È giusto garantire il voto ma allora perché non si è pensato, previa modifica statutaria, al voto telematico e non si invitano le giunte distrettuali ad aprire seggi in tutti i tribunali anche laddove non sia stata istituita una sottosezione? Solo così si garantirebbe l’effettiva partecipazione, il resto è solo strategia politica. Ed io non ci sto. Anche se immagino che la decisione come al solito sarà frutto di un accordo tra Unicost ed Area (la lista che raccoglie le correnti di Magistratura democratica e Movimento per la giustizia, ndr), che dovremo subire ed alla fine chi voleva rinviare le elezioni per motivi istituzionali otterrà il risultato. Anche nella nostra Anm, purtroppo, gli elettori non contano». È una nota di fuoco quella scritta a caldo da Cosimo Maria Ferri leader del secondo gruppo interno all’associazione magistrati, Magistratura indipendente.
Ebbene, sì. Pare proprio che le elezioni per il rinnovo dei vertici dell’associazione magistrati, per le quali decine di candidati sono in corsa da settimane con incontri, viaggi su e giù per la Penisola e spedizione nei tribunali dei programmi delle varie liste, non si terranno.
I motivi, a leggere le parole del segretario di Magistratura indipendente, sarebbero risibili. Ma staremo a vedere, oltre al carnevale c’è la neve.
Si tratterebbe però della prima volta nella storia ultracentenaria dell’associazione magistrati. Un precedente pericoloso per le due figure ancora a capo dell’Anm, Luca Palamara (rappresentante della corrente Unità per la Costituzione) e Giuseppe Cascini (Magistratura democratica).
Così se sul sito dell’Anm il voto resta fissato per il 12-13-14 febbraio, in realtà si sarebbe già stabilito di votare una settimana dopo, ovvero nelle giornate del 19-20-21 dello stesso mese. Sarebbe stata respinta, invece, la richiesta della corrente di Unità per la Costituzione di rinviare le elezioni di un altro mese. Va ricordato, in proposito, che già oggi il segretario dell’associazione, Giuseppe Cascini, e il presidente, Luca Palamara, ricoprono i loro incarichi per un regime di prorogatio vigente dallo scorso novembre. Un colpo di scena, dunque, destinato a turbare non poco i sonni degli oltre ottomila togati italiani.