Da Genova a Palermo, il Pd perde nei quartieri popolari

Da Genova a Palermo, il Pd perde nei quartieri popolari

La vittoria di Ferrandelli è nata nei quartieri popolari, anche se c’è chi dice che ha avuto un andamento costante in tutti i seggi. La realtà dei numeri delle primarie che hanno fatto di Fabrizio Ferrandelli, trentenne bancario, il candidato vincente a Palermo, superando Rita Borsellino e Davide Faraone, va analizzata a fondo.

I dati diffusi ieri notte dal Partito democratico ufficialmente parlano di 9mila 942 voti per Ferrandelli, 9mila 794 per la Borsellino, 7mila 698 per Faraone e 1.707 per la Monastra. In questo caso lo scarto tra i due candidati sarebbe di 138 preferenze. Secondo l’agenzia Agi invece, Ferrandelli avrebbe riportato 9mila 945 preferenze, 67 in più della Borsellino, che ne ha avute 9mila 878. Più staccati gli altri due concorrenti, il deputato regionale del Pd Davide Faraone, vicino ai ‘rottamatori’ di Matteo Renzi, che ha ottenuto 7mila 975 voti, e la consigliera comunale uscente Antonella Monastra, del movimento della Borsellino “Un’altra storia”, fermatasi a 1.750 voti. Ma dal comitato organizzativo per le primarie fanno sapere che «nel pomeriggio di oggi, alla sede regionale del Pd a Palermo, verrà fatto un nuovo conteggio delle schede delle primarie dichiarate nulle per presunte irregolarità». Nel frattempo Rita Borsellino ha rinviato la conferenza stampa delle 15 «in attesa che il Comitato organizzativo delle primarie del centrosinistra si riunisca per comunicare i risultati ufficiali».

Ma veniamo ai dati. Hanno votato 10mila elettori in più rispetto alle primarie del 2007 quando ad esprimere una preferenza furono 19mila 433 palermitani. E l’affluenza ha superato anchele primarie dell’ottobre del 2009, quando si votò per la scelta del segretario regionale. Il Pd ha definito la partecipazione di ieri «straordinaria». Sui 31 gazebo allestiti a macchia di leopardo in tutti i quartieri della città dalle 8 alle 21 di ieri. Nella cosiddetta “Palermo bene”, per intenderci “quella radical chic”, Rita Borsellino ha superato Fabrizio Ferrandelli, che però ha tenuto. Nei tre gazebo simbolo della “Palermo bene”, Piazza Politeama, Piazza Europa e Piazza Campolo, Borsellino ha ottenuto 600 voti in più rispetto a Ferrandelli, ma dal quartier generale di Ferrandelli sottolineano che l’aspettativa era di «un distacco maggiore, abbiamo tenuto alla grande. Ferrandelli è andato forte anche al gazebo di Corso Calatafimi, 404 voti contro 244 della Borsellino, e in quello di Piazza Indipendenza, 660 contro 415, dove hanno votato tutti i suoi ex compagni del Liceo. Addirittura ieri sono scesi da Verona, Bologna e Milano suoi amici, ancora residenti a Palermo, per votarlo».

La spinta propulsiva alla vittoria di Ferrandelli però è arrivata dai quartieri dai popolari. Allo Zen, quartiere popolare per eccellenza, Ferrandelli ottiene 148 voti contro i 126 di Borsellino. Al gazebo di Villa Grazia, una borgata dove tutti si conoscono, c’è stato un boom di voti per Ferrandelli che ha doppiato Borsellino (126 contro 58). A Uditore, altro quartiere popolare del capoluogo siciliano, è stato testa a testa, anche se Borsellino ha avuto la meglio per una manciata di voti (494 contro 452). Un risultato sorprendente è stato quello di Mondello, zona “in” del capoluogo ricca di ville dell’upper class. Lì Ferrandelli è arrivato terzo, ad un voto da Borsellino e a undici voti dal renziano Davide Faraone, che è stato la vera sorpresa delle primarie palermitane. Ha spopolato al gazebo riservato al voto degli immigrati, quello di Piazza Bellini, surclassando il vincitore Ferrandelli e la candidata ufficiale del Pd Borsellino (con 659 voti contro i 491 della Borsellino e i 447 di Ferrandelli). Farane ha comunque fatto registrare un buon risultato in quasi tutti i trentuno gazebo, raccogliendo 7mila 975 voti, senza alcun supporto del Pd regionale.

Ferrandelli ha tenuto anche la sua prima conferenza stampa da “vincitore” delle primarie, inisieme ad Antonello Cracolici, capogruppo all’Ars del Pd, e il senatore Beppe Lumia. Il primo non l’ha mandata a dire al segretario regionale Giuseppe Lupo: «Non sono un tagliatore di teste, ma il segretario del Pd Giuseppe Lupo tragga le dovute conseguenze dal risultato delle primarie. Domenica è convocata l’assemblea regionale del partito per discutere la mozione di sfiducia presentata a prescindere dalle primarie, speriamo che non si svolga e che prima accada qualcosa». E Lumia non ha escluso che dopo l’ascolto della base, si deciderà «se chiedere le dimissioni di Bersani».
 

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