La Lombardia abbandona l’Italia e diventa un cantone della Svizzera. Sembrava una boutade del ministro della Confederazione Elvetica Ueli Maurer, ma sta diventando realtà dopo che più di 17 mila persone hanno firmato una petizione su internet su questo sito. L’obiettivo è raccogliere 500mila firme per proporre un referendum di indipendenza al governo Monti. Iniziativa a cui la Lega Nord di Umberto Bossi potrebbe dare una mano, se la il numero dovesse incrementarsi nei prossimi giorni. Maurer era stato chiaro: «Annettere la Lombardia per noi non sarebbe un problema. La Lombardia rappresenta circa il 90% del totale di tutti gli scambi commerciali con il nostro paese».
E allora ecco nascere l’iniziativa di una petizione on line. L’anonimo autore della petizione elenca una serie di vantaggi che verrebbero dall’annessione. Che vanno dall’adozione del franco svizzero, alla diminuzione dei tassi d’inflazione, a minori pedaggi autostradali. Senza che questo comporti il dover cambiare lingua o tradizioni. La petizione invita anche a notare che la Lombardia diventerebbe un cantone di un paese efficiente e all’avanguardia, neutrale e fuori dall’area di influenza della Ue tanto quanto degli Stati Uniti.
«Ciò che però mi ha stupito più di tutto è stato l’immediato consenso di molti Lombardi, come si può vedere dai commenti presenti su Internet e sui social network» si legge sul sito. Per questo motivo, «cogliamo questa occasione! La Lombardia diventerebbe il 27esimo cantone svizzero (otterrebbe, cioè, una maggior indipendenza), pagherebbe meno tasse, entrerebbe a far parte di un Paese efficientissimo e all’avanguardia, neutrale, estraneo all’influenza negativa dell’Unione Europea e degli Stati Uniti; passeremmo al franco svizzero, con una diminuzione dei tassi d’inflazione, pagheremmo un minor pedaggio autostradale; e soprattutto continueremmo a parlare italiano, mantenendo dunque le nostre tradizioni. Lombardi, firmiamo questa petizione, raggiungiamo 500.000 firme e otteniamo dal Governo un referendum per la richiesta dell’indipendenza!».
Del resto, è stato il Carroccio in questi anni a tenere vivi i rapporti con la Lega dei grigioni di Giuliano Bisgnasca. Roberto Maroni, ex ministro dell’Interno, è andato a trovarlo poche settimane fa e l’intesa è forte. E sul sito mattinonline gli svizzeri leghisti calcano la mano contro l’Italia. «Fallitalia» si legge «ha un Governo “non democratico”. Il popolo italiano non ha eletto Mario Monti. La sua legittimazione democratica si limita alla fiducia di un Parlamento pieno di deputati non eletti, ma nominati dai partiti, in base ad un astrusa legge elettorale. Vogliamo paragonare questa situazione alla democrazia diretta elvetica? Meglio di no… restiamo sulla Black list». Tutte considerazioni che il Carroccio di Bossi e Maroni appoggia in pieno.