Società europee complici dei massacri in Siria? Forse un rimedio c’è

Società europee complici dei massacri in Siria? Forse un rimedio c'è

Un primo passo verso la regolamentazione del mercato della sorveglianza elettronica. Si chiama “Conosci il tuo cliente”. Un programma inequivocabile che dà la possibilità alle società di dimostrare il loro atteggiamento nei confronti dei continui abusi dei diritti umani praticati dai governi repressivi. Sono delle regole, simili a quelle già esistente nell’ambito dei controlli di esportazione, stilate dall’ufficio legale dell’Electronic Frontier Foundation (EFF).

Il comportamento delle aziende, che lavorano nel settore della sorveglianza elettronica, deve essere reso pubblico. «I nostri obiettivi mirano ad iniziare una discussione più strutturata e concreta riguardo al crescente abuso di tecnologia occidentale da parte dei paesi diversamente democratici. Vogliamo contribuire alla costruzione di valori che consideriamo fondamentali: trasparenza e solidarietà. Se una compagnia stabilisce di rifiutare il servizio dovrà pubblicare la decisone sul suo sito, in modo che tutti – cittadini, politici e giornalisti – sappiano e possano valutare interamente la situazione. Bisogna che le società passino dalle belle parole ai fatti: per ora queste regole sono volontarie, ma vogliamo e chiediamo che diventino obbligatorie», incalza Cindy Cohn dell’ufficio legale di EFF.

Le società che vendono tecnologie di sorveglianza ai governi devono indagare in maniera effettiva e “conoscere il loro cliente” prima e durante una vendita. Invece di concentrarsi sulla tecnologia venduta, l’EFF raccomanda che ogni sforzo – formale e informale – si concentri sulle aziende. I clienti governativi devono essere il collo di bottiglia finale nell’affrontare il problema. Si legge sul sito dell’EFF: «Queste regole, “Know your costumer” ( “conosci il tuo cliente”) sono basate per lo più su quadri giuridici già esistenti negli Stati Uniti ma che possono essere implementati senza costi aggiuntivi né da parte del governo né da parte delle imprese». L’ Electronic Frontier Foundation ha studiato dettagliatamente un ampio quadro di regolamentazione che comprende domande, definizioni e procedure su come realizzarlo. Il programma è online e visibile sul sito www.eff.org

Cindy Cohn dell’Ufficio legale ha aggiunto: «Questo rapporto obbligherebbe le società a rivedere complessivamente tutto ciò che riguarda la vendita della tecnologia di sorveglianza: dai negoziati alle discussioni, dalle caratteristiche del compratore alle specifiche contrattuali, dalle richieste di supporto tecnico alle relazioni del Dipartimento di Stato e delle Nazioni Unite sui diritti umani e capacità di abusi. Le compagnie si devono astenere dal partecipare a operazioni in cui le loro indagini rivelano ci siano un’obiettiva evidenza o preoccupazioni credibili che le tecnologie fornite siano utilizzate per facilitare repressione nei confronti dei cittadini». 

Le società al centro degli scandali sulla compravendita degli equipaggiamenti di sorveglianza sono per lo più europee e americane. «Speriamo che l’Unione Europea si muova rapidamente su questo fronte: relazioni pubblicate recentemente indicano che la situazione sta peggiorando. Ad esempio, non è un segreto che in Siria sia in corso un massacro di civili, portato avanti anche attraverso l’utilizzo di tecnologie occidentali. Confidiamo inoltre che il Congresso degli Stati Uniti sia in ascolto, perché anche le aziende americane vendono la stessa attrezzatura di sorveglianza: questo non solo mina la politica estera americana in quei Paesi, ma distrugge i diritti umani che il Dipartimento di Stato sostiene in tutto il mondo». 

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