Basta la parola “derivato” e la politica francese va nel panico

Basta la parola "derivato" e la politica francese va nel panico

BRUXELLES – La famosa “speculazione internazionale” pronta a colpire la Francia? È il nuovo tormentone scatenatosi Oltralpe a sentire quanti stanno lanciando l’allarme, complice l’imminente primo turno delle elezioni presidenziali, anzitutto politici, ma anche alcuni economisti con qualche preoccupazione persino del presidente dell’autorità di vigilanza di Parigi. Al centro è un’iniziativa, a dire il vero a lungo quasi ignorata, promossa da Eurex, una controllata di Deutsche Börse ma soprattutto la più grande piazza finanziaria al mondo nel settore dei derivati. Lunedì prossimo, quattro giorni di borsa prima del primo turno delle presidenziali, Eurex piazzerà un nuovo future sugli Oat (“Obligation assimilable du Trésor”) a lungo termine.

I future potranno essere riferiti a titoli in scadenza a 8,5 e 10,5 anni (con una maturità massima di 17 anni all’emissione), con un coupon del 6%, scambiati tra le 7.30 e le 19.00. I nuovi future si aggiungeranno a quelli già offerto da Eurex per i titoli tedeschi (Buxl, Bund, Bobl e Schatz Futures) e a quelli sull’Italia introdotto nel 2009 fino a tutto il 2011 (Euro BTP Futures). «Con l’introduzione di questo nuovo contratto – afferma in un comunicato Mehtap Dinc, capo dello sviluppo prodotti di Eurex – stiamo rispondendo a un grande interesse mostrato tra i partecipanti del mercato su soluzioni di hedging più personalizzato». A dire il vero, un prodotto simile sugli Oat esisteva fino a 13 anni fa, ma fu eliminato per scarso successo. Adesso, invece, hanno mostrato grande interesse anche entità come Barclays Plc e Morgan Stanley, che, secondo Eurex, si sono dette pronte a provvedere alle offerte per il prodotto.

La notizia ha però suscitato un putiferio di polemiche in un paese già surriscaldato dalla campagna elettorale, mentre da vari mesi è vero che i titoli francesi sono sotto osservazione dei mercati, con uno spread in aumento sui titoli tedeschi. Per la cronaca, nel 2013 la Francia, record in tutta l’eurozona, avrà scadenze per 220 miliardi di euro, con l’85% dei creditori situati fuori dall’Esagono. Di questi giorni sono le polemiche sulla possibile reazione negativa dei mercati in caso di vittoria del socialista François Hollande. Oggi tre eurodeputati francesi socialisti, Catherine Trautmann, Liêm Hoang-Ngoc et Pervenche Berès, hanno emesso un durissimo comunicato in cui si afferma che «presentando uno strumento di copertura contro il rischio sovrano, questo contratto a termine permetterà in realtà agli investitori di scommettere sul rialzo o il ribasso dei titoli obbligazionali francesi e rischia di favorire una profezia autorealizzatrice, allo stesso modo dei famosi Credit Default Swaps (…). Questi nuovi prodotti indicano che Eurex anticipa una speculazione contro il debito francese proprio mentre le tensioni sui mercati sovrani non cessano di esacerbarsi».

A scorrere la stampa francese, preoccupazione hanno espresso un po’ tutti i partiti politici, dall’estrema destra di Marine Le Pen alla sinistra di Jean-Luc Mélenchon, non pochi parlano di «curiosa coincidenza», vista la vicinanza con il voto. A sinistra, c’è chi ha pensato a un “favore” al presidente uscente Nicolas Sarkozy, favorendo i timori per una vittoria del rivale socialista. Colpisce che non del tutto tranquillo è apparso lo stesso presidente dell’Amf (Autorité des Marchés Financiers, la Consob francese), Jean-Pier Jouyet, sotto accusa per aver consentito l’emissione del nuovo future. «Il momento è effettivamente inopportuno – ha dichiarato al quotidiano economico francese Les Echos – tenuto conto dell’elezione presidenziale in Francia, e delle tensioni sui tassi spagnoli». Lo strumento, avverte, «sottintende che vi sia un rischio sul debito francese, visto che il contratto dà la possibilità di coprirsi. E’ un messaggio negativo, quale che sia il risultato delle urne».

In effetti, a sentire molti analisti, qualche motivo di preoccupazione c’è. Con l’avvio dell’Unione monetaria, quando gli spread tra i vari paesi euro praticamente non c’erano, esisteva unicamente il future sui titoli tedeschi ritenuti rappresentativi per tutta l’eurozona. Alle prime avvisagli della crisi dell’eurozona, con un primo inizio di spread, fu creato l’eurofuture sui Btp italiani. Finora, però, l’Oat francese aveva seguito fedelmente i tassi tedeschi, e dunque per tutelarsi sulle variazioni dei tassi bastavano i future sui titoli germanici, che possono contare una gigantesca liquidità (1,5 milioni di contratti al giorno). Se però ora gli investitori vogliono un future ad hoc per la Francia, la paura della politica è questo sia dovuto al fatto che sta aumentando il divario tra i titoli di Parigi e Berlino. «Il future sul Bund tedesco – afferma Marie Françoise Giraud di Groupama AM – non copre più in modo efficace i rischi sui tassi francesi». Tradotto: il timore è che se c’è richiesta di un future sui titoli francesi è perché molti avvertono un aumento di rischio. A tranquillizzare la politica francese ormai terrorizzata dalla finanza è intervenuto il governatore della banca centrale Christian Noyer che ha giustamente sottolineato che «i futures sugli Oat potrebbero migliorare la liquidità e abbassare i costi di finanziamento nel medio termine».

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