Fastweb “cede” 700 lavoratori a un’azienda in crisi

Fastweb “cede” 700 lavoratori a un’azienda in crisi

Come nella più classica delle storie, sono stati gli ultimi a sapere. Due paginette dattiloscritte, arrivate – strano a dirsi – via fax a lavoratori che per mestiere usano fibra ottica e computer. Si tratta degli operatori del customer care di Fastweb: oltre 700 persone per otto sedi (Catania, Milano, Roma, Torino, Napoli, Genova, Bologna e Bari) che dal primo luglio saranno esternalizzati. Una parte (circa120) andrà alla Huawei, multinazionale cinese che serve due terzi deimaggiori operatori di telecomunicazioni di tutto il mondo. Un’altra parte, invece, andrà alla Visiant Contact, realtà italiana del gruppo Visiant.

E qui sorgono le preoccupazioni, esternate dai sindacati del comparto comunicazione. Visiant è una realtà sicuramente meno granitica della Huawei. Di alcune debolezze dell’azienda che dovrà assorbire i 600 di Fastweb se ne è occupa il giornalista Daniele Lepido sul suo blog:la società che controlla Visiant Contact, la holding finanziaria Visiant SpA è andata in amministrazione giudiziaria e in un suo recente CdA questa stessa società madre ha discusso anche di eventuale nomina del liquidatore, cosa che però poi non è avvenuta.

Visiant Contact risponde asserendo di essere un’azienda in crescita e snocciola cifre: 64,5 milioni di fatturato nel 2011; 8 sedi; 2.100 postazioni di operatori telefonici. Numeri che non convincono isindacati: «Fastweb viene smembrata nel cuore – dicono dalla Fistel Cisl -. Nel silenzio l’azienda tramava da mesi, ignorando le protestedei lavoratori, già scesi in piazza con uno sciopero unitario lo scorso 17 marzo. Novecento lavoratori coinvolti tra comparto rete e customer-care. Così l’economia italiana viene smembrata insieme alle poche aziende produttive rimaste in Italia.

Dopo l’acquisizione svizzera, Fastweb subisce un colpo durissimo, con la truffa Sparkle e la declassazione subita. Swisscom perde molti soldi in borsa e l’investimento italiano è un semi fallimento. Adesso gli svizzeri cercano di snellire ancor dipiù l’azienda smembrandola, per renderla più appetibile sul mercato e tutto questo come se i lavoratori siano poco meno di un numero in unavoce di bilancio negativa, da cancellare».  All’Ugl stesso tono: «Ricordiamo che Swisscom, proprietaria di Fastweb, ha dichiarato nel bilancio 2011 un incremento di organico di 564 unità; non vorremmo quindi che alla base della manovra aziendale ci fosse una velata esigenza da parte della proprietà di riequilibrare i conti tagliandoposti di lavoro in Italia».

L’accordo comunicato ai dipendenti recita: «I rapporti dei dipendenti di Fastweb del ramo aziendale che sarà trasferito proseguiranno senza soluzione di continuità con la società cessionaria che seguiterà ad applicare i trattamenti economici e normativi previsti dai contratti collettivi nazionali e aziendali di lavoro vigenti». «Sì – spiega un lavoratore Fastweb contattato daLinkiesta.it – e se Fastweb decide di ridurre o revocare la commessa a Visiant? Andiamo tutti a casa col nostro bel contratto a tempo indeterminato?».

Il documento di Fastweb

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