Riproponiamo un nostro articolo del 18 aprile, oggi che tutti parlano delle 20 mila assuzioni targate Lombardo.
Assemblea regionale siciliana a rischio scioglimento. Il commissario dello Stato, Carmelo Aronica, ha impugnato ben 80 norme della legge di stabilità approvata nei giorni scorsi. Cassata l’architrave del bilancio, a questo punto l’Ars è costretta a rimettere mano alla finanziaria. Il Parlamento ha solo quattro giorni per varare un nuova legge, altrimenti sarà commissariato dallo Stato. Le norme impugnate creano un buco di circa 900 milioni di euro.
Il governatore regionale Raffaele Lombardo minimizza: «State tranquilli, adotteremo tutte le misure che è possibile adottare per evitare che si arrivi allo scioglimento dell’Assemblea regionale siciliana». Mentre Gianpiero D’Alia, capogruppo al Senato dell’Udc, evoca il commissariamento della Regione: «Bisogna commissariare la Regione, oggi si apre grave crisi istituzionale».
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Tutto in una notte. L’assemblea regionale siciliana all’alba di questa mattina ha approvato il maxiemendamento del governo regionale guidato da Raffaele Lombardo alla finanziaria siciliana. Polemiche e veleni hanno accompagnato probabilmente «l’ultimo atto di questa legislatura», afferma nel pomeriggio il capogruppo all’Ars del Pd Antonello Cracolici.
Ma veniamo al testo. La prima norma che salta agli occhi è l’autorizzazione agli enti locali di assumere a tempo indeterminato i 22mila precari «previo superamento di un concorso pubblico per titolo ed esami, in deroga al Patto stabilità». L’Aran, «l’agenzia per la rappresentanza sindacale della Regione Sicilia», uno dei tanti carrozzoni regionali, che inizialmente sembrava dovesse essere soppressa, in realtà ha ricevuto altri 300mila euro per il suo funzionamento. Un altra norma che in tempi di crisi fa effetto prevede l’aumento degli stipendi per i dirigenti generali della Regione e abroga in un sol colpo il comma 7 dell’articolo 1 della legge regionale 16 gennaio 2012 n. 9 che stabiliva che «sino al 31 dicembre 2014, il trattamento economico complessivo spettante al titolare di incarico dirigenziale, anche di livello generale, non può essere stabilito in misura superiore a quello previsto nel contratto stipulato dal precedente titolare ovvero, in caso di rinnovo, dal medesimo titolare».
Non mancano i tagli. Viene disposta la soppressione dei Sepicos, «servizi di pianificazione e controllo strategico». Soppressa anche l’Agenzia per l’Impiego e il Cpt. La regione trasferisce il personale dell’Ente Fiera del Mediterraneo alla Resais «e quello delle società in liquidazione in altre società entro tre mesi dall’entrata in vigore della finanziaria». Una sforbiciatina è stata fatta anche ai costi della politica siciliana. Un taglio del 10% alle indennità degli assessori tecnici. E sono stati ridotti del 30% gli uffici di diretta collaborazione degli assessori. Fra le norme previsti anche aiuti economici per le piccole imprese di Lampedusa e Linosa e per gli alluvionati di Messina.
Il testo prevede anche misure per la crescita. Molti di questi interventi riguardano alcune richieste del movimento dei “forconi”. Prevista una norma “antifrode” sulla provenienze dei prodotti agricoli, che introduce controlli più stretti sull’importazione degli alimenti. E negli appalti pubblici per i servizi ristorazione, rappresenterà un punteggio aggiuntivo l’utilizzo di prodotti agricoli biologici, tradizionali e dalla provenienza certificata. Agli enti gestori delle riserve naturali vengono assegnati 3,2 mln, mentre l’Ircac è autorizzato a concedere fondi alle società cooperative e per lo sviluppo della pesca.
Il Presidente dell’Ars Francesco Cascio, ai microfoni di LiveSicilia, si dice più che soddisfatto: «Alla fine credo che si possa definire una buona Finanziaria. Si tiene conto dell’esigenza dei contenimento dei conti, che non potevamo evitare, ma i sacrifici sono distribuiti equamente. E poi ci sono diverse misure utili, che potranno aiutare la crescita. Sempre che vengano attuate». Ma il capogruppo del Pd Antonello Cracolici ritiene che ormai la legislatura volge al termine e che si debba ricorrere al voto anticipato: «Col voto di stanotte su bilancio e finanziaria si è consumato l’ultimo atto di questa legislatura. Andare avanti così per un anno è impensabile, sarebbe un logoramento per tutti». Una richiesta che poco minuti fa è stata accolta anche dal Presidente della Regione Raffaele Lombardo: «Le elezioni anticipate? Forse è il caso di pensarci seriamente».