Treni notturni, si cambia rotta. E potrebbe arrivare una buona notizia anche per gli ex lavoratori del servizio notturno licenziati che da mesi sono al binario 21 della stazione centrale di Milano. Nella settimana più importante per il trasporto ferroviario italiano, arriva il dietro front del governo su una decisione presa solo pochi mesi fa e che aveva scatenato un coro di polemiche.
Come ha scritto il quotidiano Metro, dal 12 giugno ripartiranno tre tratte, Milano-Lecce, Milano-Palermo e Torino Lecce. Dalle Ferrovie confermano che sono stati avviati studi per la fattibilità di questi collegamenti la cui effettuazione – precisano – si realizzerà solo se il committente Stato deciderà in tal senso. Spetta infatti al Ministero dello Sviluppo economico e delle Infrastrutture definire numero e caratteristiche dei cosiddetti “servizi universali” inseriti nel contratto con Trenitalia.
Insomma proprio nei giorni in cui nasce ufficialmente la privatizzazione del trasporto su ferro, è il governo a finanziare e di fatto, far ripristinare, i viaggi notturni a lunghissima percorrenza (come qui annunciato da Trenitalia). Ed è proprio il sottosegretario alle Infrastrutture, Guido Improta, a confermarlo: «Grazie agli atti di indirizzo approvati in sede parlamentare sono stati compiuti sensibili passi avanti nella direzione di un miglioramento del servizio universale come dimostra il fatto che dal 12 giugno sarà assicurato il collegamento dalla Sicilia con destinazione Milano». Il committente-Stato ci ripensa e chiede a Trenitalia di ripristinare le corse notturne.
Il tutto arriva in una settimana cruciale: proprio oggi Ntv, il primo vero concorrente di Trenitalia, presenta le sue offerte commerciali. Da domani sarà possibile acquistare i biglietti per Italo, il treno ad Alta Velocità di Montezemolo che percorrerà per ora la direttrice Napoli-Milano e che partirà ufficialmente il 28 aprile.
Insomma c’è fermento e non solo per l’Alta Velocità. Tra qualche giorno, il 18, scioglierà la riserva su quali tratte notturne proporre anche la nuova Strade Ferrate Alta Italia, di Giuseppe Arena, già ad della fallita Arenaways, un fallimento da imputare ai lacci e lacciuoli del mercato.
La notizia del ripristino delle tratte notturne è stata accolta con giubilo sia dagli amministratori torinesi che milanesi che avevano più volte sollecitato il dietro front insieme con i parlamentari calabresi e sicialini che sono stati il motore di questa decisione. «È una buona notizia a patto che la ripresa del servizio sia accompagnata dal reintegro dei lavoratori della ex-Servirail wagon lits che da mesi sono in attesa di una ricollocazione – commenta l’assessore piemontese ai Trasporti Barbara Bonino – Dimostrerebbe altresì che avevamo ragione quando sostenevamo che si tratta di un servizio richiesto dal mercato: continuiamo a pensare che sia stato un errore chiuderlo». I lavoratori piemontesi della ex-Servirail wagonlits sono oltre 60.
Dello stesso tenore il commento dell’assessore per le politiche del lavoro del comune di Milano Cristina Tajani: «Da subito ci siamo mobilitati per chiedere il ripristino di un servizio utile per i cittadini e per la coesione del Paese. È la conferma di quanto emergeva dai contatti avuti con il Ministero dello Sviluppo e che avevamo anticipato qualche settimana fa. Ci auguriamo che ora si possano affrontare a livello nazionale anche i problemi occupazionali. Rinnoviamo ora ai lavoratori della Torre l’invito a scendere».
Sulla torre, alla stazione Centrale di Milano, ci sono appunto alcuni degli 800 lavoratori licenziati a dicembre, quando il servizio notturno è stato cancellato. E nemmeno si può dire che il servizio di lunga percorrenza non serva. Almeno stando alle cifre di Legambiente Lombardia: l’associazione ha denunciato che, durante il ponte pasquale, ben 130 autobus hanno lasciato Milano alla volta di Puglia, Calabria, Basilicata e Sicilia. La causa di questo incremento è dovuta proprio alla soppressione dei treni notte: «Le società di trasporto, prevalentemente meridionali», ha spiegato Dario Balotta di Legambiente, «hanno dovuto noleggiare decine di autobus da operatori locali». Secondo il responsabile trasporti dell’associazione ambientalista, «per la sola Puglia sono partiti oltre 3 mila passeggeri tra mercoledì e venerdì scorsi e altri 3.500 passeggeri si sono imbarcati per la Basilicata, la Calabria».