Tredici categorie, 156 video, centinaia di migliaia di giudici. Tornano, a diciotto mesi di distanza dalla prima edizione, i Vimeo Awards, premi dedicati agli “aspiranti professionisti” del video e della regia. Organizzati dalla celebre piattaforma americana, fondata da Jake Lodwick e Zach Klein nel 2004, gli Awards (cui è associato un vero e proprio festival ricco di appuntamenti e di workshop), sono oggi uno dei traguardi più ambiti per i video-maker di tutto il mondo. Sia per l’importanza che il “fratellastro bello di Youtube” ha acquisito negli anni, sia per la visibilità che i lavori in concorso ottengono nel web e nella blogosfera.
Senza dimenticare i premi tangibili, che verranno assegnati il prossimo 7 giugno a New York: 25mila dollari al trionfatore assoluto, 5mila al vincitore delle singole categorie. A decidere sarà una giuria scelta da Vimeo, che cambierà a seconda delle varie fasi del contest. Tanti e assai variegati gli argomenti su cui si confrontano i partecipanti: si va dai Video musicali, ai documentari brevi, al fashion, alla pubblicità, all’animazione. Il requisito fondamentale è che tutti i video siano stati interamente creati dall’utente e che rispettino la lunghezza richiesta (mai sopra i venti minuti). Vimeo ha introdotto anche delle “Onorificenze speciali”, la principale intitolata al Social Change, che spetterà al video che ha utilizzato la forza visiva “per catalizzare un’impatto sociale”.
Sul sito ufficiale della manifestazione sono visualizzabili tutti i video che hanno passato la prima selezione, i cosiddetti “semifinalisti” (dodici video per categoria). La maggior parte sono davvero molto belli, e in generale il livello è alto. Vale la pena guardarli. Ecco alcune segnalazioni.
The division of gravity
Diretto dal londinese Rob Chiu, “The division of gravity” è un’emozionante narrazione della fine di un amore. Il corto racconta come “I baci non siano contratti e i regali non siano promesse”, attraverso la storia di una coppia che vive il momento della separazione, appunto, “dividendosi la gravità”. Potente e immaginifico, The division of gravity concorre nella sezione Narrativa.
Ray: a life underwater
Un pirata dei tempi moderni, che trascorre la sua esistenza tra il fondo del mare, il suo habitat naturale, ed il suo hangar – dove raccoglie centinaia di “tesori” raccolti negli abissi durante gli ultimi cinquant’anni. Ora di anni ne ha 75, ma non ha intenzione di fermarsi: Ray continuerà ad esplorare i fondali marini indossando una tenuta da palombaro dei primi del ‘900. Questo bellissimo ritratto concorre nella sezione Documentario ed è diretto da Amanda Bluglass.
Heresy
Due ragazze, un deserto spazzato dal vento, una macchina e un tramonto (o un’alba?): comincia così “Heresy”, cortometraggio pubblicitario realizzato dalla casa di produzione Mathias e Mathias per una marca di gioielli. Particolarmente riusciti risultano i movimenti di macchina e l’incedere emotivo della vicenda sottolineato da un’incalzante brano di musica lirica. Il video concorre nella categoria Fashion.
Simmetry
Perché c’è sempre una simmetria: nella nascita, nella morte, in quello che mangiamo, nelle nostre emozioni. Viviamo in un mondo fatto di sinonimi o contrari, e un video di meno di tre minuti ce lo dimostra. Realizzato da Everynone, Simmetry concorre nella categoria Lyrical, ambito in cui rientrano le opere “che mostrano il mondo naturale o l’esperienza personale attraverso uno stile particolarmente creativo”.