E Forbes lancia già “i sette motivi del flop Facebook”

E Forbes lancia già “i sette motivi del flop Facebook”

L’esordio era stato piuttosto deludente. Il secondo giorno va anche peggio. Il titolo di Facebook perde oggi oltre il 12% in Borsa.

Venerdì, il giorno della quotazione, ogni singola azione valeva 38 dollari. Dopo una buona partenza, in cui il titolo era arrivato a quota 40, era successivamente ripiegato più o meno al valore iniziale, 38,23$. La performance non era stata ritenuta del tutto negativa, anche perché Wall Street aveva avuto una brutta giornata, col Nasdaq che perdeva oltre il 2% e il Dow Jones circa l’1,2%.

Oggi invece da un lato la Borsa americana va bene (Nasdaq +1,3% e Dow Jones +0,75%), dall’altro il titolo della società di Zuckerberg – novello sposo – scende a 33,5 dollari, portandosi dietro tutto il settore di Internet. Linkedin perde circa il 3% e il social network cinese Renren il 7%.

Gli analisti avevano manifestato qualche perplessità già prima dell’Ipo della società californiana, e il mercato sembra ora dar loro ragione. La valutazione complessiva per Facebook è stata di 100 miliardi di dollari. Forse troppo per una società il cui utile si aggira intorno ai 3 miliardi e mezzo di dollari l’anno. Zuckerberg ha provato a spiegare la disparità tra i due valori come una scommessa sul futuro, forte soprattutto dei 900 milioni di utenti del social network. Ma il fatto che il business della società per ora ruoti principalmente intorno alle inserzioni pubblicitarie, e che quelle inserzioni non diano una grande affidabilità agli investitori, spiega alcune delle perplessità attuali. Il colosso americano dell’automobile General Motors ha da poco deciso di ridurre il proprio investimento in pubblicità su Facebook.

Da ultimo Forbes ha duramente stroncato la quotazione di Facebook. Secondo Rich Karlgaad, giornalista della rivista, sono addirittura «sette i motivi» per i quali l’ipo è da considerarsi un fallimento. Uno, è arrivata troppo tardi. Poi non riscuote le simpatie del fondatore, che – secondo Forbes non a caso – fa attendere gli investitori a New York e si  in felpa. Terzo motivo, Zuckerberg e i suoi amici hanno fatto incetta delle azioni, lasciando poco o nulla all’investitore comune. Influisce negativamente anche una congiuntura economica sfavorevole, con la crisi dell’euro che spaventa i mercati. Quinto e sesto motivo sono “l’invecchiamento” di Facebook, che sempre più persone percepiscono come noioso e iniziano a disdegnare, e il fatto che il social network non è necessario all’economia mondiale. Anche Google non è necessario, ma sarebbe molto più difficile da rimpiazzare per qualsiasi investitore (e non solo). Ultimo motivo, più generale, è che i social media di massa – come Facebook – sono una fregatura. Il futuro – sempre secondo l’articolo di Forbes – saranno social media specializzati in alcuni settori, come la sanità, dove sia garantita con sicurezza la privacy delle informazioni fornite.

X