Va’ pensieroFesta in piazza della Bastiglia, Hollande è presidente

Festa in piazza della Bastiglia, Hollande è presidente

PARIGI – Alle 20 in punto, sugli schermi di France 2, la sagoma senza volto che rappresenta il nuovo presidente della Repubblica francese, assume le sembianze di Françoise Hollande. L’immagine viene subito rilanciata dal grande schermo installato davanti alla sede del partito socialista di rue de Solferino e dalla folla di militanti radunati in strada sale un boato. Sventolano le bandiere. Parte il coro “On à gagné”.
Un socialista torna all’Eliseo. Era dal 1988, dalla rielezione di François Mitterrand per un secondo settennato, che la gauche non conquistava la presidenza della Repubblica.
I primi dati danno Hollande vincente con il 52 o 53 per cento dei voti. Nicolas Sarkozy nel giro di pochi giorni dovrà fare le valigie e lasciare l’Eliseo. Ora il popolo di sinistra si sposta a place de la Bastille, luogo tradizionale dei grandi raduni della gauche per una festa che andrà avanti fino a notte inoltrata. Della fortezza-prigione conquistata dai primi rivoluzionari il 14 luglio del 1789 non resta più nulla. Ma il luogo è comunque carico di simboli. Fu proprio a place de la Bastille che la sera del 10 maggio 1981 i militanti di sinistra si radunarono per festeggiare l’elezione di Mitterrand, primo socialista presidente nella storia della V Repubblica. Però Mitterrand non si presentò per salutare la folla in festa sotto la pioggia battente.
Anche oggi a Parigi è una sera fredda e umida. Non si conoscono ancora le intenzioni di François Hollande. Il nuovo presidente della Repubblica, così come aveva già fatto il 22 aprile in occasione del primo turno, ha atteso i risultati nel suo feudo elettorale di Tulle. Li farà le sue prime dichiarazioni e poi si metterà in viaggio per Parigi. Hollande ha votato questa mattina alle 10,30. È apparso sereno. Quando una elettrice gli ha chiesto “come va?”, lui ha risposto “come una domenica del secondo turno”. Sarkozy invece ha votato più tardi, alle 11.43 in un seggio del XVI arrondissement di Parigi.

Le prime notizie sul vantaggio di François Hollande sono arrivate già in tarda mattinata, attraverso Twitter e alcuni siti francofoni svizzeri e belgi. Si sono rapidamente diffuse fra i militanti. Alle 18 rue de Solferino era già invasa da una folla festante e sorridente, già certa di avere la vittoria in pugno. Tante bandiere, palloncini, rose rosse,trombe da stadio. Oltre ai militanti socialisti si sono radunati anche tanti simpatizzanti della sinistra, gente che al primo turno aveva votato per l’ecologista Eva Joly o l’esponente della sinistra radicale Jean Luc Melenchon. Alle 19 si attraversava il vicino boulevard Saint Germain soltanto con l’aiuto della polizia. Le auto di passaggio suonavano i clacson come dopo una vittoria sportiva. La notte di Parigi sarà molto lunga e rumorosa, ma almeno per ora non piove.

Quella di Hollande è una vittoria annunciata. Il candidato socialista, nei sondaggi, è sempre stato in testa per l’intera durata della campagna elettorale. In alcuni momenti è sembrato davvero imprendibile, anche con una decina di punti percentuale di vantaggio nei confronti di Sarkozy. Però alla vigilia del voto, secondo alcuni istituti di ricerca, il distacco fra i due sfidanti si era ridotto a soli 4 punti. C’era quindi un margine di rischio, soprattutto perché sabato si contavano ancora in tutta la Francia almeno 7 milioni di indecisi.
“Sono ottimista, le sensazioni sono positive, ma la vittoria ancora non è in tasca. In Francia, alle elezioni presidenziali, è sempre possibile, all’ultimo momento, un soprassalto dello spirito conservatore di questo Paese”, ci aveva confidato Pauline, una militante del Partito socialista, quando venerdì sera, nel centro di Parigi, aveva distribuito l’ultimo volantino pro Hollande prima della chiusura della campagna elettorale a mezzanotte.

La rimonta di Sarkozy in parte c’è stata, ma non è bastata. Non è riuscito a conquistare tutti i voti raccolti al primo turno da Marine Le Pen e non ha fatto breccia tra i seguaci del centrista Bayrou, il quale aveva dichiarato di votare Hollande. Così, dopo cinque anni, Sarkozy chiude a sua esperienza all’Eliseo e questa sera non ci sarà nessuna festa a place de la Concorde, dove fu celebrato il suo trionfo nel maggio del 2007. L’ultimo presidente francese rimasto in carica per un solo mandato era stato Valery Giscard d’Estaing, eletto nel 1974 e sconfitto da Mitterrand nel 1981. Sia Mitterrand che Jacques Chirac sono poi riusciti a farsi rieleggere.
Ora si prevedono tempi rapidi per il passaggio di consegne. “François Hollande sarà al lavoro già da lunedì”, ha promesso il suo direttore della comunicazione, Manuel Valls. Il passaggio di consegne, inizialmente previsto per il 15 o il 16 maggio, potrebbe essere anticipato, forse a venerdì 11.Non si esclude che il giorno stesso, o al più tardi nel fine settimana, François Hollande possa già incontrare a Berlino la cancelliera Angela Merkel. Un primo faccia a faccia che tutta l’Europa seguirà con il fiato sospeso. 

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