Portineria MilanoFormigoni pensa di farsi un suo partito, ma non interessa a nessuno

Formigoni pensa di farsi un suo partito, ma non interessa a nessuno

Un nuovo partito dei moderati per sopravvivere nella «terza repubblica». Sono giornate molto difficili per il governatore lombardo Roberto Formigoni. Dopo «l’adrenalina» delle scorse settimane per gli scandali sulle vacanze pagate dal faccendiere Pierangelo Daccò, chi ha sentito il Celeste negli ultimi giorni parla di una persona molto «depressa», costretto ogni giorno a parare i colpi che gli arrivano un po’ da tutte le parti.

Non solo dal leader dell’Italia dei Valori Antonio Di Pietro, ma pure dai suoi colleghi pidiellini, che sembrano averlo mollato al suo destino dopo la débâcle alle ultime amministrative: nella possibile successione a Angelino Alfano come segretario qualcuno gli preferirebbe persino l’ex ministro Mariastella Gelmini.

Ma Formigoni non molla. Lo ha detto nero su bianco. «Ci sarò nella terza repubblica». Per questo motivo, il politico lecchese vuole lanciare al più presto un nuovo soggetto politico. Ma come sarà? E chi appoggerà la sua idea? Lo presenterà dopo i ballottaggi? Oppure durante la passerella del Meeting di Rimini che si svolgerà alla fine di agosto? L’idea è quella di costruire una forza capace di dialogare innanzitutto con la nuova Lega Nord di Roberto Maroni, con cui Formigoni continua a confrontarsi nonostante la rottura sulle alleanze in vista dei ballottaggi.

Ma in particolare il «partito del Formiga» – come qualcuno lo ha ribattezzato – dovrà dialogare con le forze politiche nordiste, capaci di cogliere il voto del tessuto economico politico lombardo, vicino agli ambienti cattolici del Vaticano e chiaramente di Comunione e Liberazione. Il pezzo di Repubblica di oggi, dove si accennva alla possibile nascita di una formazione politica formigoniana, non è stato nè smentito nè confermato. Segnale che il Celeste ci sta pensando per davvero.

La strada per arrivarci, però, appare molto tortuosa. Pierferdinando Casini, leader Udc, non ha neppure risposto al suo invito a lanciare il nuovo Ppe italiano. Anzi, lavora in proprio per riallacciare i rapporti con Silvio Berlusconi: e il Cav, come noto, Formigoni non lo vuole vedere neanche di striscio. Al presidente di Regione Lombardia non resta quindi che sperare nei rapporti costruiti negli ultimi mesi con Corrado Passera e Lorenzo Ornaghi, esponenti su cui in Vaticano vorrebbe puntare nel futuro. Ma anche qui sorgono problemi.

Passera è stato l’anno scorso al Meeting di Rimini. È considerato «uno dei nostri» dagli amici ciellini, ma al momento non sembra legare così tanto con il governatore lombardo. Anzi, c’è da segnalare che in questa fase il ministro per le Infrastrutture pare avere un discorso privilegiato con un rivale storico del Celeste: il presidente della provincia di Milano Guido Podestà. Si racconta tra le fila dei pidiellini che Passera sia in perfetta sintonia con il nuovo uomo di Podestà piazzato alla presidenza di Tem, Tangenziali Esterne Lombarde. Ovvero Stefano Maullu, che nei prossimi anni si troverà a gestire diversi milioni di euro per gli appalti nelle grandi infrastrutture lombarde.

Su Ornaghi il discorso è differente. Il ministro per i Beni Culturali si muove con abilità negli ambienti politici e industriali milanese , come dimostra il valzer di nomine nel Cda della Scala che è costato il posto al finanziere Francesco Micheli. Una mossa, quest’ultima, che non ha di sicuro disturbato i sonni del Celeste. Micheli è considerato molto vicino al potente assessore milanese Bruno Tabacci, il primo che vorrebbe prendersi la presidenza lombarda.

Ma anche sul capitolo Ornaghi sono dolori per il Formiga. Se la sua Fondazione Europa e Civiltà latita negli ultimi mesi, quella di Maurizio Lupi Costruiamo il Futuro invece va a gonfie vele. E Ornaghi sarà proprio il 26 maggio insieme al vicepresidente della Camera ciellino per un evento. Un messaggio mirato alle intenzione politiche del Celeste? Del resto, dentro Cl sono in tanti in questi mesi a rumoreggiare per gli scandali che hanno travolto il Pirellone. E Lupi, nonostante fosse un amico proprio come Foromigoni di Antonello Simone, non è stato scalfito di un millimetro dalle polemiche. 

In sostanza, l’impressione è che Comunione e Liberazione sia sempre sul punto di abbandonare il Celeste al suo destino, preferendogli quel Lupi che fu anche lui criticato a suo tempo perchè aveva difeso Berlusconi nello scandalo Bunga Bunga. In ogni caso, la vera cartina di tornasole sarà il Meetting di questa estate, dal 19 al 25 agosto. Titolo: “La Natura dell’uomo è rapporto con l’Infinito”. Dal suo staff assicurano che Formigoni ci sarà, ma qualcuno dentro Cl ha già iniziato a rumoreggiare. L’anno scorso c’era pure lo stand Formigoni.it, con tanto di bracciale. Quest’anno ci sarà ancora?

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