Francia, Hollande supera un Sarkozy nervoso

Francia, Hollande supera un Sarkozy nervoso

L’osservato speciale ora è la Francia, che domenica prossima deciderà il prossimo presidente della Repubblica, colui che dovrà ratificare il Fiscal compact, il nuovo patto di stabilità Ue, ed evitare che Parigi entri nel circolo dei Paesi contagiati dalla peggiore crisi europea della storia. L’attesa era elevata. Dopo il primo turno, Sarkozy aveva proposto a Hollande un trittico di scontri, ma il socialista si era rifiutato. «Le tradizioni sono tradizioni», ha detto Hollande, ricordando che negli ultimi anni non si è mai fatto più di un incontro.

Si è iniziato subito da uno dei problemi più caldi: la disoccupazione. Hollande ha parlato di un contratto generazionale, basato sulla creazione di una banca statale in grado di cooptare le risorse pubbliche al fine di alimentare la nascita di nuovi posti di lavoro. Immediato è stato l’attacco di Sarkozy, che ha ricordato all’avversario come non ci siano margini operativi per una misura del genere. Eppure, entrambi i programmi prevedono misure analoghe: tagli lineari alla spesa pubblica e misure strutturali per l’occupazione. Queste ultime, però, porteranno «a un incremento medio del debito statale pari al 2,1% nell’arco di tre anni», come spiegato due giorni fa dalla banca francese BNP Paribas.

Tuttavia, è quando si è entrati nel tema europeo che la battaglia si è fatta più aspra. Hollande ha spiegato che il pareggio di bilancio sarà raggiunto nel 2017, in linea con quanto definito con l’Europa. E su questo punto, Sarkozy ha saputo controbattere a tono, rimarcando non solo che il deficit espresso dal candidato socialista è stato «sovradimensionato di svariati miliardi», ma che i dati forniti sono «troppo ottimistici». Entrambi hanno puntato su un contrasto all’austerity di bilancio spinta con forza dalla Germania, un aspetto che potrebbe rivelarsi un boomerang sia per Hollande sia per Sarkozy nel dopo elezioni. La dialettica tra Berlino e Parigi, anche alla luce del dibattito per l’Eliseo, sembra essere ormai un ricordo. In realtà, è sul Fiscal Compact e sul contagio della crisi che Hollande ha perso terreno. Il socialista ha parlato nuovamente di rinegoziazione del patto di stabilità, rimarcando che una volta eletto sarà lui l’uomo che «porterà la crescita economica in Europa». E in quel preciso istante, Twitter esplode fra chi è a favore di Hollande e chi è per Sarkozy. L’hashtag #LeDebat entra fra i più seguiti e utilizzati, proprio mentre dall’account di Nicolas Sarkozy partivano tweet in favore della sua campagna, attaccando Hollande e difendendo il suo operato durante la sua permanenza all’Eliseo. Nel complesso, un iperagitato Sarkozy ha dovuto confrontarsi con il sempre tranquillo (pure troppo, secondo alcuni osservatori) Hollande.

L’impressione generale è che abbia vinto il socialista. Lo stesso che, nonostante una flessione dopo il primo turno elettorale, è ancora in testa. Secondo gli ultimi sondaggi il presidente uscente è in ascesa, ma è a circa sei punti da Hollande. «Forse è troppo a quattro giorni da voto, ma nulla è ancora definito», ha spiegato Laurence Ferrari. Nel frattempo, su Twitter è andato in scena il controdibattito. In tanti hanno commentato il dibattito usando l’hashtag #LeDebat, ricordando soprattutto François Mitterrand e facendo notare come il gesticolare continuo di Sarkozy è stato il sintomo di una sofferenza dialettica che probabilmente gli ha fatto perdere terreno nei confronti dell’avversario.

Infatti, tanto Hollande guardava dritto negli occhi, quanto Sarkozy cercava compiacente l’occhio dei due conduttori di TF1 o quello delle telecamere. L’appuntamento, dopo il dibattito, è per il responso dei mercati finanziari. L’impressione degli analisti collegati al dibattito è che lo show non è servito a definire una linea precisa. «Più che un duello tv mi è sembrato un gioco fra due persone che non hanno in mano nulla», scrive su Twitter Fabrice, analista del Crédit Agricole. Il riferimento è al programma politico per contrastare la disoccupazione e rilanciare l’economia, impedendo che il contagio della crisi dell’eurozona possa arrivare anche alle porte di Parigi. In tanti, specie su Twitter, invocano Marine Le Pen, ma lei non ci sarà domenica prossima. Ma è solo a margine che arriva uno dei commenti più azzeccati, ma anche più caustici, a cura di Mathieu, giovane trader di Saxo Bank: «Non ha vinto nessuno, ha perso la Francia». Ed è questo il timore che hanno tutti i francesi. 

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