Ettore Gotti Tedeschi si è dimesso dalla presidenza dello Ior, carica che ricopriva dal 2009. Il banchiere non ha fornito spiegazioni. Con la Reuters, tuttavia,Gotti Tedeschi si è lasciato sfuggire qualcosa: «Non parlo e non do interviste, pago la trasparenza». Più tardi, raggiunto telefonicamente dai cronisti, ha aggiunto: «Dovrei dire solo brutte parole, meglio che non parli, abbiate pazienza». In precedenza, il banchiere aveva lavorato al gruppo Santander e nel 2008 è stato anche consulente dell’allora ministro Giulio Tremonti. Le dimissioni sono maturate contestualmente alla sfiducia votata dal consiglio di sovrintendenza della banca vaticana, per questioni legate al governo della banca e, dice la nota ufficiale, «per non avere svolto varie funzioni di primaria importanza per il suo ufficio». Le sue funzioni sono state assunte ad interim dal vicepresidente Ronaldo Hermann Schmitz, in attesa delle decisioni della Commissione cardinalizia di vigilanza convocata per domani.
Sfiduciato il presidente dello Ior – la nota stampa del Vaticano
«Il Consiglio di Sovrintendenza dell’Istituto per le Opere di Religione si è riunito in sessione ordinaria. Fra i temi in agenda, c’era ancora una volta la governance dell’Istituto. Nel tempo, questa ha destato progressiva preoccupazione nel Consiglio e, nonostante ripetute comunicazioni in tal senso al Prof. Gotti Tedeschi, presidente dello IOR, la situazione la situazione è ulteriormente deteriorata. Dopo una delibera, il Board ha adottato all’unanimità un voto di sfiducia del Presidente, per non avere svolto varie funzioni di primaria importanza per il suo ufficio».
Su tale base è stata rilasciata la seguente dichiarazione. «Nella sede di riunione ordinaria di questo Consiglio di Sovrintendenza dell’Istituto per le Opere di Religione, il 24 Maggio 2012, alle ore 14, questo Consiglio ha adottato una mozione di sfiducia del Presidente Gotti Tedeschi e ha raccomandato la cessazione del suo mandato quale Presidente e membro del Consiglio. I membri del Consiglio sono rattristati per gli avvenimenti che hanno condotto al voto di sfiducia, ma considerano che quest’azione sia importante per mantenere la vitalià dell’Istituto. Il Consiglio adesso guarda avanti, al processo di ricerca di un nuovo ed eccellente Presidente, che aiuterà l’Istituto a ripristinare efficaci ed ampie relazioni fra l’Istituto e la comunità finanziaria, basate sul mutuo rispetto di standards bancari internazionalmente accettati».
Domani si riunirà la Commissione Cardinalizia per trarre le conseguenze della delibera del Consiglio e decidere i passi più opportuni per il futuro.
La Commissione cardinalizia di vigilanza dello Ior è presieduta dal segretario di Stato Tarcisio Bertone. Di questo organismo fanno parte anche i cardinali Jean-Louis Tauran, presidente del Pontificio Consiglio per il Dialogo Interreligioso, Attilio Nicora, presidente dell’Autorità di Informazione Finanziaria, Telesphore Placidus Toppo, arcivescovo di Ranchi, e Odilo Pedro Scherer, arcivescovo di San Paolo del Brasile. Del consiglio di sovrintendenza fanno parte, invece, solo laici: oltre al vicepresidente Schmitz, i consiglieri Antonio Maria Marocco (che siede anche nel cda di Unicredit), Manuel Soto Serrano e Carl Albert Anderson.