Indignados contro la Bce, ma i banchieri sono in vacanza

Indignados contro la Bce, ma i banchieri sono in vacanza

FRANCOFORTE – Tutti contro l’austerity. Tutti contro le banche. Tutti contro la Germania. Le proteste contro la linea rigorista di Berlino arrivano nel cuore dell’eurozona, in quella Francoforte in cui ha sede la Banca centrale europea (Bce). Da OccupyWallStreet a OccupyFrankfurt, il passo è stato breve. I movimenti giovanili, compresi quelli del partito tedesco Linke, si sono organizzati e coordinati per creare Blockupy, una tre giorni di manifestazioni con l’obiettivo di occupare la Bce. Per ora, tuttavia, a vincere sono state le forze dell’ordine. Doveva essere come a New York, ma rischia di essere come a Roma: un nulla di fatto. La prima giornata di Blockupy è stata smorzata da un cordone di sicurezza imponente, che comprende una zona rossa fra la stazione ferroviaria di Francoforte e Willi-Brandt Platz, dove ha sede la Banca centrale europea guidata da Mario Draghi.

Nella mattinata la polizia ha sgomberato l’area antistante la Bce, il parco nel quale gli attivisti si sono collocati per protestare. Eppure, i manifestanti continuano ad arrivare a Francoforte, al grido di «occupiamo l’Eurotower contro lo strapotere della finanza internazionale». E poco importa se non si riesce ad arrivare fin sotto l’edificio più odiato. Per tanti l’importante è esserci, anche se le forze dell’ordine non la pensano così. «Sono qui per creare disordini, noi abbiamo avuto diverse soffiate su gruppi anarchici in arrivo, ma siamo pronti per tutto», dice uno dei poliziotti. In realtà, i ragazzi di OccupyFrankfurt si difendono dalle accuse della polizia e dell’amministrazione cittadina. «Abbiamo organizzato seminari, incontri pubblici, workshop su come uscire da questa crisi», dice a Linkiesta Wolfgang, uno dei organizzatori, vicino al partito di sinistra Linke.

E in effetti, le giornate di OccupyFrankfurt sono fitte. Si inizia dal mattino coi primi eventi nelle piazze della capitale finanziaria tedesca, per continuare con le veglie di protesta. Obiettivo comune: cercare di convincere i banchieri centrali e il cancelliere tedesco Angela Merkel che «senza crescita e solidarietà non si può resistere». Annette, ricercatrice di sociologia all’Università di Magonza, è qui da due giorni. Non è un black block, non è un attivista, è una ragazza di 28 anni che si autodefinisce «amante dell’Europa nella sua più originale concezione». E infatti è venuta qui a Francoforte proprio con l’intento di «contribuire a dimostrare che non c’è altra possibilità che l’Unione europea e la solidarietà fra i popoli». Come lei, tanti altri. La maggioranza infatti è pacifica e teme l’arrivo dei black block. Si definiscono «gli indignados dell’austerity» e si aspettano una forte solidarietà dagli spagnoli, che nella notte scorsa hanno marciato verso la Borsa di Madrid in una veglia di protesta contro la parziale nazionalizzazione di Bankia, il quarto gruppo bancario del Paese.

«L’Europa pensa solo a salvare le banche, ma non salva i suoi cittadini, che stanno morendo di fame», ci dice Philippe, arrivato dalla Svizzera per dare il suo supporto. Lui, un ragazzone di quasi due metri che è si unito a Blockupy dopo aver seguito la nascita dell’evento da Twitter, si occupa della sicurezza interna. I pericoli di infiltrazioni, infatti, sono elevati. Nella notte si sono rincorse le voci dell’arrivo dalla Grecia di diverse frange oltranziste. «Stanno arrivando quelli di Golden Dawn (il partito ultranazionalista ellenico, noto anche per l’antisemitismo, ndr)», ha urlato nel pomeriggio Wolfgang. E nessuno dei manifestanti vuole disordini. «Non ci interessano i violenti, se arrivano saranno isolati, ma la polizia non può fare di tutta un’erba un fascio», dice. Nella sua mente ci sono ancora le fiamme di Roma, quando il 15 ottobre scorso la capitale italiana fu messa a ferro e fuoco, e le molotov di Atene, teatro di una lunga serie di battaglie fra forze dell’ordine e anarchici.

In una Francoforte blindata, tuttavia, nessuno vuole mollare la posizione. I manifestanti si coordinano via Twitter con l’hashtag (chiave di ricerca, ndr) #Blockupy e, spinti dalle ultime dichiarazioni dei politici europei, rimarcano che vogliono dare battaglia ai banchieri della Bce. Questi intanto stanno lentamente optando per l’understatement. Complice forse anche la festa nazionale dell’Ascensione e il ponte di vacanze di cui molti tedeschi approfitteranno, in tanti hanno lasciato Francoforte nella giornata di mercoledì. «Abbiamo diversi timori, dato che la stessa polizia ci ha detto che potrebbero esserci tafferugli soprattutto venerdì», ha detto un funzionario della Bce a Linkiesta. Forse alcuni sarebbero andati in vacanza comunque, ma molti – anche quelli che avevano deciso di trascorrere il ponte in città – hanno preferito fare le valigie.  Analoga la situazione delle banche e delle società finanziarie presenti nella downtown di Francoforte. I dipendenti di Commerzbank, l’istituto di credito salvato da Berlino negli ultimi anni, sono stati tutti invitati a presentarsi in abiti casual sia giovedì sia venerdì, compreso il top management. «Già utilizziamo la prassi del “Casual Friday”, ma l’abbiamo voluta estendere, in modo da evitare scontri coi protestanti», ha detto l’ufficio stampa di Commerzbank a Linkiesta. Nonostante Blockupy abbia intenti non violenti, meglio non rischiare. 

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