Abbiamo intervistato in esclusiva Dazan, compagno di studi di Renzo Bossi all’Università Kristal di Tirana, dove il “Trota”, come è soprannominato, è riuscito a laurearsi nel 2010, a circa un anno e mezzo di distanza dall’immatricolazione. Una rapidità che ha destato molti sospetti. Senza contare che il leghista Renzo si sarebbe laureato in Albania da clandestino, circostanza che ha sollevato vere e proprie rivolte a Tirana. Con le nostre domande abbiamo perciò cercato di gettare una luce su questa bizzarra legge del contrappasso che si è abbattuta su Renzo Bossi.
Dazan, puoi dire ai lettori del blog come hai conosciuto Renzo Bossi?
L’ho conosciuto come lo hanno conosciuto tutti in facoltà.
A qualche festa del campus?
Macché! In biblioteca. Stava sempre lì a studiare, in pratica era… come dite voi italiani… un “secchione”.
Renzo Bossi? Sei sicuro? [Gli mostro una foto di Renzo Bossi] Lui?
Certo, è proprio lui. Pensa che per poter studiare in pace e dedicarsi completamente all’Università aveva fatto assumere un sosia che lo sostituisse negli incarichi politici.
Dazan, quello che dici mi coglie impreparato. Noi italiani abbiamo conosciuto Renzo Bossi per tutt’altre faccende, non certo per la sua attività intellettuale.
Guarda, io so solo che senza gli appunti di Renzo non mi sarei mai laureato. Ero bloccato con l’esame di Microeconomia. Sai quando ti prende il blocco, e non riesci a passare l’esame? Lui mi ha conosciuto dopo l’ennesima bocciatura – naturalmente Renzo era stato promosso – e mi ha visto così depresso che ha deciso di aiutarmi. Un mago. E non sono certo il solo che ha aiutato. Lui è una specie di… come dite voi italiani? Ah, filantropo. È lui ad avermi insegnato così bene l’italiano.
Quindi ha dato tutti quegli esami in poco più di un anno?
Certo! Lui è un genio. Mai visto nulla di simile.
Renzo Bossi? Sei sicuro? [Gli mostro di nuovo la foto di Renzo Bossi] Lui?
Hai presente quel film Will Hunting? Lui è come il protagonista. Cioè, per l’intelligenza, dico, non per il padre alcolista, rozzo e violento.
Ma non hai notato che ha l’aria un po’, come dire…
Assorta? Sì, lui è un tipo molto riflessivo, ha un’intelligenza così… così magica, particolare, originalissima, molto stay hungry, stay foolish. Ti sorprende sempre. Mi ricordo che una volta gli feci una domanda al volo su una materia che stavo studiando… mi disse “ci penso, ti faccio sapere”. Mi ha mandato una mail dopo tre mesi, dicendomi “sai, Dazan, finalmente ho trovato la risposta!”. Naturalmente avevo già dato l’esame.
Secondo te come fa Renzo Bossi, il “secchione”, come lo chiami tu, a stare in un partito come la Lega, che disprezza così platealmente la cultura?
Oh, poverino, difatti lui soffre molto perché è di ispirazione socialista, ma non vuole dare un dispiacere alla famiglia, per cui abbozza con l’elettorato, e nasconde la sua cultura. Figurati che nelle interviste sbaglia i congiuntivi apposta!
Secondo te perché ha scelto l’Albania?
Perché è un grande patito della nostra letteratura. Infatti inizialmente voleva iscriversi a una facoltà umanistica, ma poi ha pensato che, con questa crisi che sta colpendo l’Europa, sarebbe stato più utile studiare Economia. Al limite, diceva, la prossima laurea la prenderò in Letteratura Albanese.
E come è riuscito a studiare da voi, in Albania, pur essendo clandestino?
Ecco, questa cosa non so se te la posso dire…
Perché?
Per… sai, la situazione di protesta che si è creata a Tirana… il fatto è che alcuni di noi lo sapevano, ma lo hanno aiutato. Noi albanesi siamo un popolo accogliente, mica come voi italiani!
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