Megavideo è il passato: il videonoleggio rinasce (legalmente) online

Megavideo è il passato: il videonoleggio rinasce (legalmente) online

Oggi è il centotrentunesimo giorno D.M., Dopo Megavideo. Era il 19 gennaio 2012, infatti, quando Kim Schmitz ed i suoi collaboratori venivano arrestati in Nuova Zelanda su richiesta delle autorità statunitensi. L’FBI, intanto, procedeva alla cancellazione di Megaupload e Megavideo dal web: praticamente, il 4% del traffico internet giornaliero globale si dissolveva in pochi minuti. Un duro colpo per milioni di internauti, abituatisi a vedere gratuitamente – e illegalmente – i film sul proprio computer.

Megavideo, diciamolo, ha stravolto in pochi anni (nemmeno sette) la nostra concezione del cinema ed è stato in grado di far comprendere ad un pubblico davvero mondiale il concetto di on demand, mandando però nel contempo in crisi centinaia di videonoleggi in tutto il mondo. Dalle basi gettate dal successo di Megavideo sono nati, negli ultimi anni, decine di servizi di movie-streaming – stavolta, però, a pagamento e quindi perfettamente legali – che oggi operano con successo in tutto il mondo. Alcuni progetti, peraltro molto validi, sono stati avviati anche in Italia. Ecco dunque un bigino con tutti i principali sostituti di Megavideo a norma di legge.

La parte del leone, nella penisola, la fa iTunes, che permette sin dal 2010 di noleggiare titoli in italiano, suddivisi a seconda del genere in varie categorie. La libreria è ricca e vi si accede attraverso l’Apple Store: i prezzi per il noleggio variano dai 2,99 euro ai 4,99 (per i film in hd). Il film viene “scaricato” all’interno di Itunes, dove rimane per 30 giorni e può essere riprodotto una volta sola. Si può mettere in pausa e ricominciare, ma il film dev’essere visto interamente entro 48 ore dal primo play. La pellicola può essere trasferita anche su iPad, iPhone e Apple TV, ma non può stare su più di un device contemporaneamente. Nell’Apple store sono state integrate, recentemente, anche parti del catalogo di Rai Cinema e di Fandango, il che garantisce la presenza di una buona fetta della produzione cinematografica italiana.

Un altro progetto, stavolta completamente italiano, è Own Air. Attraverso un software, il sito permette di acquistare o noleggiare film legalmente. Non si tratta qui di streaming ma di download temporaneo, cosa che permette al file di essere visto anche in assenza di connessione internet. Own Air ha due caratteristiche interessanti: la prima, distribuisce alcune pellicole in contemporanea con le sale cinematografiche. La seconda, dispone di una sezione chiamata “Mai visti al cinema“, che propone titoli rimasti al di fuori della grande distribuzione (almeno in Italia), ma non per questo meno validi. I prezzi vanno dai 3 euro per il noleggio, ai 7 per l’acquisto.

Batte bandiera tricolore anche Indieframe, ambizioso progetto dal ricco catalogo che offre titoli “minori” ma molto ricercati. I film proposti, spesso di difficile reperibilità sul mercato italiano, si possono fruire in diverse modalità: streaming, download o acquisto. “Vi offriamo un viaggio meraviglioso, un’esplorazione a tutto tondo di storie e luoghi spesso altrimenti irraggiungibili”, si legge sulla presentazione del progetto nel sito ufficiale. I prezzi per lo streaming vanno da 0,99 a 3,99 euro ma, se cercate bene, troverete anche titoli interessanti visibili gratuitamente. Ad Indieframe si affianca Queerframe, piattaforma gemella dedicata esclusivamente al cinema Lgbt.

In conclusione, bisogna citare l’esperimento di Mymovies.it: il sito di critica cinematografica ha inaugurato una sezione live con film trasmessi in streaming ad orari prefissati. Ci si può abbonare al servizio o lo si può provare gratis, anche se in questo caso non si tratta di una vera offerta on demand. Qualcuno si sarà chiesto: e Youtube? Youtube – pardon, Google -, offre già in diversi Paesi un servizio di cinema streaming inserito nella piattaforma Google Play. L’Italia non è tra questi, almeno per il momento. Così come non hanno varcato i nostri confini progetti di successo come Hulu, Netflix e Xfinity, network americani nati dalla cooperazione delle case di produzione cinematografica. Ma l’offerta sta crescendo, anche in Italia, e non si escludono nuove nascite nei prossimi mesi. 

X