Non è soltanto una cattiva abitudine della Pubblica amministrazione. Soltanto il 45,7% delle imprese private italiane, cioè meno di una su due, paga i propri fornitori entro i termini pattuiti. Il dato, riferito al 2011, è preoccupante anche perché segna un miglioramento di ben 8,2 punti percentuali rispetto al picco negativo del 2010. Nel confronto europeo, sebbene il Paese sia al di sopra della media (37,8%) è piuttosto indietro rispetto alla Germania, con oltre il 75% delle imprese che paga alla scadenza. Il grosso degli sforamenti non supera i 30 giorni (48,6%), mentre l’1,3% si situa tra 60 e 90 giorni.
Il primato va all’Emilia Romagna, Regione dove il 54% delle transazioni sono puntuali. Sul podio anche Trentino Alto Adige (51,2%), Umbria (50,9%), mentre al quarto posto c’è il Veneto (50,5%). La fotografia è stata scattata dallo Studio Pagamenti 2012, presentato da CRIBIS D&B, la società del Gruppo CRIF specializzata nelle business information, che ha analizzato lo scenario dei pagamenti di 19 Paesi nel mondo. Friuli Venezia Giulia, Marche, Valle d’Aosta, Lombardia, Piemonte e Toscana rimangono sopra alla media italiana, mentre in coda alla classifica si trovano Molise (39,8%), Lazio (36,3%), Calabria (35%), Campania, Sardegna (entrambe 33,9%), e infine Sicilia (33,6%).
I maggiori ritardi si concentrano nell’edilizia – soltanto il 41,5% delle imprese rispetta i contratti – nell’industria (43,7%), nel commercio all’ingrosso (43,2%) e nei trasporti (44,5%), mentre i settori più virtuosi sono l’agricoltura (54,7%) e i servizi finanziari (52,5%), con percentuali che, in ogni caso, superano di poco il 50 per cento. A livello dimensionale, infine, sono le microimprese, quelle che impiegano fino a 15 dipendenti, ad essere puntuali (48,3%), mentre il 45,4% di esse limita il ritardo entro i 30 giorni, così come la gran parte delle piccole imprese (55,7%). Le più negligenti al contrario,sono le medie e grandi società: una su quattro paga regolarmente, quasi tutte però chiudono le proprie pendenze nei confronti dei fornitori entro i 30 giorni di ritardo.