Parmalat torna all’antico, ma ora a svuotare le casse ora sono i francesi

Parmalat torna all’antico, ma ora a svuotare le casse ora sono i francesi

Parmalat compra Lactalis Usa (controllata americana di proprietà della capogruppo lactalis) per 5 motivi elencati dalla società. Vediamo quanti reggono e quali, invece, potrebbero essere soltanto delle giustificazioni per altre operazioni. 

I motivi ufficiali sono i seguenti: 

1. ingresso in uno dei più importanti mercati mondiali del “dairy”, quale quello degli Stati Uniti d’America (USA);

2. Incremento, all’interno del portafoglio prodotti di Parmalat, dell’incidenza di categorie ad elevato valore aggiunto. LAG opera nei segmenti redditizi di formaggi “soft & fresh”, che ad oggi sono quasi del tutto assenti dal portafoglio internazionale di Parmalat;

3. Sfruttamento dell’opportunità di esportare dal Canada, attraverso lo sviluppo di vendite negli Stati Uniti, del marchio di formaggio cheddar “Black Diamond”;

4. Rafforzamento della posizione di Parmalat in America Latina. La Società sarà in grado di raggiungere tali mercati, in particolare Brasile e Messico, con formaggi prodotti in Canada, in USA ed in Europa;

5. La presenza sia in Canada che in USA potrà rappresentare anche un vantaggio dal punto di vista degli approvvigionamenti, per via dell’aumento della forza contrattuale di Parmalat in Nord America, conseguendo inoltre l’ottimizzazione del livello di utilizzo di capacità produttiva esistente presso gli stabilimenti di Parmalat Canada.

Per primo, il punto 4, che sostanzialmente dice: Parmalat riesce a vendere di più in America Latina grazie alla rete di Lactalis. Peccato che non sia così: le società, infatti, non erano neanche operative al 31 dicembre 2011. Se per rafforzare la posizione in un mercato, vogliono comprare delle scatole vuote, ho questo fondo, Epicurus, alle Isole Cayman creato proprio per fare gli investimenti in società alimentari.

Poi il punto 2. Il margine operativo lordo di Parmalat Canada, nel 2011, è stato pari al 9.5 per cento, mentre quello di Lactalis America ha toccato quota l’8.6 per cento. A giudicare dai numeri, qundi, sembra che i prodotti ad elevato valore aggiunto di Lactalis lo siano davvero, quantomeno in termini di Ebitda. 

Punti 1 e 3. Parmalat ha comprato Lactalis per sfruttare la presenza negli Stati Uniti allo scopo di vendere anche i prodotti fatti in Canada. Secondo uno studio del dipartimento dell’Agricoltura degli USA, Long term growth in U.S. cheese consumption may slow, prevede non solo che la crescita del consumo del formaggio rallenterà, ma evidenzia inoltre che il consumo del formaggio americano, i.e. cheddar, non aumenta dall’inizio degli anni novanta. Gli States, quindi, non sembrano il mercato giusto dove puntare per vendere il formaggio Canadese. Nel documento prodotto per l’OPA di Lactalis su Parmalat, peraltro, scopriamo che Lactalis, già prima di comprare Parmalat, distribuiva alcuni prodotti in Canada tramite la rete di Parmalat, quindi perché non vendere il cheddar cheese canadese tramite la rete di Lactalis senza impuntarsi di acquistarla? Dato che il titolo Parmalat scambia a 4.5 volte il margine, non si sarebbe potuto investire meglio il tesoretto di Bondi?

Infine il punto 5: Parmalat potrebbe sempre prendere la licenza per questi prodotti, com’era inizialmente descritto/previsto nel documento di OPA di Lactalis sul Parmalat, qualora avesse una forza produttiva non utilizzata. Aumentando così la propria forza contrattuale. Tuttavia, Parmalat in Canada è già il doppio di Lactalis, con ricavi per 2,24 miliardi di dollari canadesi nel 2011 rispetto a 980 milioni di dollari USA per Lactalis (a parità fra i cambi) e ha, per esempio, il 26% del mercato canadese per il burro. Ergo, dovrebbero già avere una forza contrattuale potente.

Per il concambio, la società  dice che il rapporto di 9.5 volte l’Ebitda è comunque sotto la media pagata negli ultimi anni, compresa tra 10 e 11 volte, includendo già nel calcolo le sinergie previste entro il 2014. L’ebitda, secondo calcoli di mercato, dovrebbe invece raggiungere gli 84 milioni di dollari, portando il multiplo a 10,8 volte, quindi non più sotto la media. Tra l’altro questa è la media per le acquisizioni quando un premio va riconosciuto agli azionisti chi vendono, non quando fanno un scambio infra-gruppo.

Il vero motivo per tutte queste operazioni, insomma, sembra di essere il prestito di 1,65 miliardi di euro che Lactalis deve ripagare entro luglio. E vendere Lactalis America a Parmalat è il modo più efficiente per spostare la cassa a questo scopo. 

*analista indipendente

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