Aggiornamento 19.00 (ultimo)
L’assemblea di Premafin ha approvato il bilancio e l’aumento di capitale da 400 milioni di euro riservato a Unipol nell’ambito dell’operazione di fusione con la compagnia assicurativa delle Coop. Resta aperta la questione della manleva dati agli amministratori che sono anche azionisti (i.e. gli esponenti della famiglia Ligresti). Le banche creditrici di Premafin hanno approvato “in automatico” la ristrutturazione del debito. Resta aperta la questione della clausola di manleva ai componenti della famiglia Ligresti, che per la Consob farebbe scattare l’obbligo d’Opa. Uno scoglio che Unipol vuole superare limitando la manleva agli amministratori che non sono anche azionisti, escludendo quindi i Ligresti. Secondo il prof. Giorgio De Nova, legale di Premafin, la revoca proposta da Unipol sarebbe “inefficace” perché l’impegno della compagnia bolognese è dichiarato «espressamente irrevocabile» nel contratto siglato a fine gennaio. Ancora una volta, si va avanti, dunque, ma le incognite restano elevate.
Aggiornamento 17.14
Da poche ore è in corso l’assemblea di Premafin, holding della famiglia Ligresti che controlla Fondiaria-Sai, chiamata a deliberare l’aumento di capitale da 400 milioni riservato a Unipol, condizione necessaria alla fusione con la compagnia assicurativa delle Coop. Fino a pochi istanti fa era presente il 46% delle azioni, ovvero Sinergia (20%), Bolloré (5%), e le holding lussemburghesi che fanno capo a Giulia e Jonella Ligresti (10% ciascuna). Da qualche minuto si è presentato all’assise Paolo Ligresti, che tra i fratelli è il più critico sul deal, la cui quota (sempre 10%) è necessaria per il raggiungimento del quorum che dovrebbe dare il via libera all’aumento riservato al gruppo bolognese. Attualmente, quindi, il quorum ci sarebbe, essendo presente il 56% del capitale sociale, ma non è detto che la famiglia voti compatta.
Le quote delle quattro holding della famiglia Ligresti, sindacate in un patto parasociale, rappresentano il 51,2% delle azioni Premafin e il 54,5% del capitale sociale. Tuttavia, le disposizioni in materia di voto previste dal patto prevedono la libera espressione del proprio voto in assemblea.