Colpo mortale per Acta, il Parlamento europeo dice “no”

Colpo mortale per Acta, il Parlamento europeo dice "no"

Le preghiere degli internauti e le proteste dei cittadini sono state ascoltate. Il trattato internazionale anti contraffazione, meglio noto come Acta, è stato bocciato anche dall’ultima delle commissioni parlamentari chiamata ad esprimersi. L’Inta (commercio internazionale) è la quinta commissione che raccomanda al parlamento di non adottare il trattato, e forse è la più importante.

In precedenza si erano espresse, su richiesta proprio dell’Inta, le commissioni Industria, Affari giuridici, Libertà civili e Sviluppo. Quattro pareri negativi su quattro. Oggi l’ultimo voto prima che la parola passi all’assemblea parlamentare al completo: 19 voti contro 12, vince chi si oppone ad Acta. Come già raccontato da Linkiesta, il percorso della normativa internazionale è stato costellato di bocciature. Non solo le commissioni, ma anche singoli parlamentari (tra cui due relatori del provvedimento) e Stati nazionali si stanno opponendo, spesso su pressione delle proprie opinioni pubbliche, all’entrata in vigore del trattato.

Ora manca solo l’ultimo passo, l’unico decisivo: il voto del Parlamento europeo. Le indicazioni date dalle commissioni parlamentari, unanimi nel chiedere di respingere Acta, non sono vincolanti. La data fissata è tra il 3 e il 5 luglio, e il tam tam su internet per mantenere alta la pressione sui parlamentari, unici in Europa ad essere eletti direttamente dai cittadini, è fortissimo. Salvo sorprese – l’assemblea dovrebbe ignorare tutte le raccomandazioni delle commissioni – Acta verrà accantonato. E se lo farà l’Europa, prima economia al mondo, difficilmente l’America deciderà di adottare il trattato in solitaria.

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