Merkel userà l’intervista a Monti come sondaggio tra i tedeschi

Merkel userà l’intervista a Monti come sondaggio tra i tedeschi

Lo stato delle relazioni italo-tedesche in merito alla crisi del debito è ben descritto dal tasso di approvazione di Monti e Merkel nei rispettivi paesi. Quando Angela ha iniziato ad affrontare i problemi mettendo a disposizione sempre maggiori somme per finanziare i fondi di salvataggio, nel dicembre 2009, la sua popolarità ha iniziato a declinare. La virata verso l’austerità evangelica ha visto invece esplodere la popolarità, tanto che ormai si avvicina al 70% – un risultato che ricorda quasi i vecchi presidenzialismi mediorientali. Monti, da parte sua, è scivolato al 33%, seguendo il percorso di un toboga con vetta iniziale al 71% – ma tanto poteva la liberazione dal satrapo in make-up.

Oggi sui giornali tedeschi è stata pubblicata un’intervista a Monti in cui il nostro presidente esorta il “tedesco medio” a fidarsi dell’Italia, in quanto il nostro paese non ha mai richiesto crediti, e la ripresa dell’economia italiana sarebbe utile anche per quella tedesca. L’intervista prepara il vertice di oggi a Roma, che riunirà Hollande e Rajoy oltre a Merkel e Monti. Si devono fare i piani per l’incontro dell’Eurogruppo a fine mese, in cui si decideranno i destini delle banche spagnole – e la dotazione aggiuntiva del fondo EFSF e della Banca Europea d’Investimento.
È difficile pensare che una mossa comunicativa così aperta da parte di Monti sia avvenuta senza un coordinamento con Angela. Il tono dell’intervista, con l’imbeccatura del giornalista su un ipotetico “Herr Müller” cui rivolgersi (come il nostro “Signor Rossi”), è più popolare, che tecnico. Sembra rivolgersi cioè proprio all’elettorato di Angela che decide i destini del cancellierato: lo stesso che l’ha criticata durante i finanziamenti per paura di rimetterci di tasca propria, e che la sta idolatrando nel rigorismo. Angela è molto sensibile a questi cambiamenti di umore: ha la stessa attenzione ai sondaggi che potrebbe avere un presidente americano, o un Berlusconi prima maniera. Ci sono stati già episodi evidenti in questo caso: non ultima la repentina decisione di dismettere alcune centrali nucleari dopo Fukushima, nonostante poco tempo prima fosse stato approvato un piano colossale di aumento della vita utile degli impianti.

Angela, però, è anche cosciente del fatto che l’orizzonte economico tedesco stia diventando meno limpido di quanto non sembrasse solo poche settimane fa. Cina e India rallentano, i consumi europei sono in frenata, e l’economia germanica potrebbe zoppicare già a fine anno. Angela vuole far leva su Monti per introdurre il messaggio che la salvezza italo-spagnola rappresenta un bene anche per la Germania. Il premier gode della stima dei tedeschi, cui importa ben poco se le tasse in Italia siano state aumentate. Il professore parla bene della responsabilità degli italiani nell’intervista, e deve affrontare il compito improbo di farci riacquistare credibilità dopo il ventennio di Bunga Bunga – in un paese in cui la serietà professionale e la morale pubblica vanno a braccetto.
Angela sta aspettando le reazioni all’intervista di Monti. Da brava biochimica, ha inserito nell’opinione pubblica tedesca un sondino sotto forma di intervista. Ha incaricato un premier straniero di sottoporre ai cittadini un’idea che lei stessa non può esprimere direttamente. Speriamo che l’esperimento funzioni.

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