Loretta Napoleoni, economista, è la consulente numero uno del neosindaco Federico Pizzarotti per risollevare le sorti del Comune di Parma. A titolo gratuito, precisa lei. E aggiunge: «Se l’Italia fosse in mano mia, come prima cosa farei un’alleanza con gli Stati che si trovano nella nostra stessa situazione».
Loretta, la Corrado Passera di Pizzarotti, l’anti-Monti di Grillo: ma non si era già parlato di lei come possibile candidato nel 2010 per il Pd alla presidenza della regione Lazio?
Ma va io non mi sono mai candidata: mi avevano chiesto da Facebook di farlo per forzare il Pd a fare le primarie. Ma il Pd neanche mi ha telefonato e delle primarie non se ne fece niente.
Rimanendo a Roma, adesso invece si è fatto il suo nome come possibile candidato al Comune nel 2013 per il Movimento 5 Stelle…
Smentisco assolutamente. Non me lo ha chiesto nessuno, sono voci che smentisco. I miei rapporti con il partito si limitano alla conoscenza dei ragazzi del MeetUp di Parma, non sono iscritta al movimento, conosco Grillo ma la cosa si ferma qui. Sono completamente esterna, non appartengo a nessuno. Li conosco, se hanno bisogno di aiuto glielo do.
Se avessero bisogno di aiuto a livello nazionale (visto che nei sondaggi sono dati al 20%), che farebbe? Ci ha pensato?
No, assolutamente, io adesso mi devo occupare di Parma. C’ho (sic) un problema abbastanza grande, tra l’altro lo faccio come militanza, a titolo gratuito. Non ci ho minimamente pensato.
E se fosse?
Non so dire, non posso sapere quello che farò tra 5 mesi. E poi adesso mi sono presa un’impegno con Parma, non faccio come i politici italiani che t’arriva un’offerta migliore prendi e te ne vai. Io adesso faccio questo, poi vediamo. Vediamo anche quello che succede a Parma.
Senta per fare un po’ di fantapolitica. Se le potesse disporre delle sorti d’Italia il suo rimedio quale sarebbe?
Se l’Italia fosse in mano mia come prima cosa farei un’alleanza con gli Stati che si trovano nella nostra stessa situazione, per presentare un piano alternativo all’Europa. La costituzione molto probabilmente di un euro a due velocità. Un euro di seconda classe, con una banca centrale che c’ha (sic) dei compiti diversi da quelli della Bce attuale. Nel senso l’euro di serie B verrà fatto da noi con una banca che agisce veramente da Banca centrale.
Parole un po’ grosse per una consulente di Parma…
Io questo farei. Ma io non sono il primo ministro. Questa però è la strategia. E se funziona, lentamente, lavorando sulle realtà locali. Potenziando l’economia locale. Perché noi siamo paesi mediterranei senza economia industriale a livelli europeo. Con economia locale intendo agricoltura, piccola e media impresa, artigianato e turismo.
E le moneta, anche quella va fatta a livello locale?
Ma no. Se uno fa l’euro di serie B non fa la moneta locale. Non esiste proprio. La moneta locale è un’altra cosa. Non è che con la moneta locale si risolve la crisi dell’euro. E poi bisogna vedere come si può fare. Una moneta locale alternativa è illegale, quindi non credo si possa fare. Ma si può fare un buono sconto come gli Scec.
La cito: “Se riparte Parma riparte l’Italia”…
Parma non è sicuramente un esperimento neoliberista. Se funziona, come credo che succederà, noi avremo un modello alternativo anche per l’Italia. Anche l’effetto psicologico sarà molto positivo.
Progetti concreti?
Alla fine del mese faremo degli incontri con la popolazione. Parleremo del programma, di quello che vogliamo fare. Una forma di democrazia partecipativa. Noi consulenti, con il sindaco. Così se fa la democrazia. Non è che uno parla prima con i giornalisti e poi i giornalisti lo dicono alla popolazione. Parleremo con la gente perché così si deve fare. Lasciateci lavorare in pace. Ci siamo visti da due giorni. Cosa vogliono i tuoi lettori? Dì loro che stiamo lavorando, abbiamo un sacco di idee e un sacco di proposte e le avremo pronte per la fine del mese quando incontreremo la popolazione.