Con l’approvazione (condizionata) da parte dell’Antitrust arrivata la settimana scorsa, sembrava ormai fatta per la privatizzazione di Tirrenia, con il passaggio a Cin – Compagnia Italiana di Navigazione, cordata formata da Moby (40%), L19 (società del fondo Clessidra, 30%), Gip – Gruppo Investimenti Portuali (20%) e Shipping Investments (10%).
Lo stop, però, sembra arrivato proprio sul traguardo. È Alessandro Pico, segretario generale di Federmar Cisal, uno dei sindacati più rappresentativi fra i dipendenti Tirrenia, a rivelare che proprio in queste ore Cin avrebbe fatto un passo indietro, ritirandosi dalla trattativa. La ragione sarebbe legata all’indagine aperta dalla Commissione Europea sulle misure di sostegno riconosciute dall’Italia alle società dell’ex Gruppo Tirrenia, oltre 500 milioni di euro di aiuti di Stato versati fra gli anni ’90 ed oggi, di cui la Commissione avrebbe imposto il recupero al Governo italiano.
Cin, infatti, non sarebbe riuscita ad ottenere dal Governo sufficienti garanzie di copertura al riguardo e, di fronte al rischio di vedersi chiedere la restituzione di centinaia di milioni di euro (la cordata sta trattando l’acquisizione della sola Tirrenia e non delle controllate regionali), avrebbe rinunciato all’operazione.
Ettore Morace, amministratore delegato di Cin, contattato pochi minuti fa, ha confermato di essere in riunione coi i soci proprio al fine di valutare tale decisione.